Cleopatra VII: l’incantesimo dell’Egitto Personaggi e grandi eventi

Cleopatra VII: l’incantesimo dell’Egitto

Archeologia Viva n. 162 – novembre/dicembre 2013
pp. 12-24

di Giovanni Brizzi, Matteo Cadario, Elena Calandra, Angela Donati, Giovanni Gentili, Paolo Liverani e Gemma Sena Chiesa

Donna e regina protagonista in una suprema realtà di poteri coniugata al maschile che stava turbinosamente cambiando

Le vicende dell’ultima sovrana tolemaica coincisero con la fase finale della Roma repubblicana quando le guerre civili fra Cesare e Pompeo e poi fra Marco Antonio e Ottaviano segnarono la nascita dell’impero e la fine dello stesso regno d’Egitto la cui storia era iniziata oltre tremila anni prima

«Ho aggiunto l’Egitto all’impero del popolo romano»: con queste scarne parole l’imperatore Augusto sigla, nel racconto della sua vita (Res Gestae Divi Augusti, 27), la fine dell’ultimo di quei regni ellenistici che si erano formati dopo la morte di Alessandro Magno, nel 323 a.C., e che avevano provveduto a consolidare nella parte orientale del Mediterraneo gli elementi primari della cultura greca, messi a rischio dalle ambizioni persiane.

Già satrapia degli sconfitti Achemenidi, l’Egitto venne affidato al generale macedone Tolomeo che pochi anni dopo, nel 305 a.C., consolidato il suo potere, si proclamò re e diede così origine a quella dinastia che continuò a reggere il paese per tre secoli, senza soluzione di continuità, fino ai tempi di Cleopatra VII Filopatore (51-30 a.C.).

Il lungo regno di Tolomeo I Soter (305-285 a.C.) e quello successivo del figlio ampliarono i confini tradizionali dell’Egitto faraonico (la lunga valle del Nilo e il suo ricchissimo Delta), che furono estesi alla Cirenaica, all’isola di Cipro e a parte della Siria, ma soprattutto videro il compimento del progetto che era stato di Alessandro con la fondazione di una nuova città, Alessandria, divenuta ben presto uno dei più famosi centri di cultura del Mediterraneo.

Qui operarono soprattutto artisti provenienti dalla Grecia, come Dinocrate di Rodi, architetto e urbanista già consigliere del Macedone, e Sostrato di Cnido, che proprio di fronte alla città, sull’isola di Faro, realizzò quel monumento che dall’isola stessa prese nome e che era considerato una delle meraviglie del mondo.

Ma l’Alessandria dei primi Tolomei divenne celebre anche per la sua Biblioteca, dotata di centinaia di migliaia di opere, acquistate ma anche trascritte in copia dagli originali. Si venne così a formare un centro culturale di primissimo piano dove accorsero, per insegnarvi o per apprendervi, scienziati di grande fama, quali il matematico Euclide, l’astronomo Eratostene, il poeta Callimaco, per continuare poi con esponenti della classe dirigente romana. […]