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Antica Veio: denuncia “Strisciante”…

23 Aprile 2021


C’è modo e modo

Non è in discussione l’importanza delle denunce di incuria e abbandono di certe (troppe) realtà archeologico-monumentali nel Bel Paese. Ma mettersi a “spazzare” un mosaico con le mani credendo di far del bene al reperto è altra cosa.
Andiamo per ordine. Martedì 20 aprile, come di consueto in prima serata, le telecamere di Striscia la notizia sono tornate sulla (mancata) valorizzazione e sul degrado dell’antica città etrusca di Veio (alle porte di Roma). Guarda il video 

Un tema ormai “di casa” per gli inviati del popolare programma di Antonio Ricci, che hanno puntato più volte il dito sullo stato di degrado dell’area, divenuta addirittura alcuni anni fa una discarica a cielo aperto. In un momento in cui la chiusura forzata dei luoghi della cultura a causa della pandemia rischia di far dimenticare o passare in secondo piano alcune delle bellezze del nostro territorio, al reportage/denuncia va un qualche merito ma…

Ma l’abito non fa l’archeologo…

Tuttavia le immagini  dell’inviato del programma, con inevitabile cappello e frustino da Indiana Jones (lo spettacolo di fatto ha le sue regole), che cerca di ripulire un mosaico a mani nude, non potevano passare inosservate e il commento della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale non si è fatto attendere: «Penetrare nelle aree archeologiche chiuse e recintate senza autorizzazione della Soprintendenza e manomettere i beni archeologici (sia pure con buone intenzioni) è un reato e mette a rischio proprio quelle testimonianze di arte e  cultura che si intendono apprezzare e proteggere. Ad esempio, non è bene rimuovere lo strato di terra lasciato di proposito dagli archeologi a protezione di un mosaico, a meno che non si intenda restaurarlo».

«Servizio abominevole»

Rincara la dose il direttore del Museo Nazionale Etrusco, Valentino Nizzo, che definisce il servizio “abominevole” e aggiunge: «Si vede Jimmy Ghione che bel bello si mette a rimuovere la terra collocata appositamente sui mosaici per non danneggiarli prendendola come segno di incuria. Facendo così espone a ulteriori atti di vandalismo un sito che ne ha già subiti abbastanza. Servizi come questi invece che avere una qualche utilità sociale rischiano di tradursi in pericolosi boomerang per la tutela».

Un po’ di conoscenza non guasta mai

Il pianoro urbano della città di Veio è un sito archeologico e naturalistico di grande estensione, compreso nel Parco di Veio e incuneato nel XV Municipio di Roma Capitale, che spesso viene trascurato e dimenticato dai normali percorsi turistici. Ma il territorio riserva ancora scorci meravigliosi e paesaggi sorprendenti per i visitatori che vi si avventurano, magari come pellegrini lungo la Via Francigena.
Il rapporto difficile che ancora oggi caratterizza Roma e Veio continua quello che già nell’antichità ha contrapposto le città rivali sui due lati del Tevere e ha fatto della metropoli etrusca la prima grande avversaria a cadere sotto i colpi dell’espansione romana.

Non c’è più tempo da perdere

Oggi un recupero di tale rapporto è finalmente possibile e deve essere perseguito con tutte le risorse disponibili. Il Ministero della Cultura ha condiviso un progetto di ricerca, tutela e valorizzazione con la Sapienza Università di Roma e l’Ente Regionale Parco di Veio  (www.parcodiveio.it).
Il titolo del progetto, “Veio: Lost City”, richiama l’aura leggendaria di una città scomparsa, da riscoprire e valorizzare e non da esplorare e saccheggiare alla maniera dei “cercatori di tesori”.

Serve una strategia

La collaborazione dei dipartimenti dei dipartimenti di Architettura e Progetto e di Scienze dell’Antichità della Sapienza fornisce le competenze necessarie a programmare un piano strategico di riqualificazione dell’area archeologica e naturale, alla quale prendono parte attiva la Soprintendenza  competente per territorio, la Direzione dei Musei Statali della Città di Roma, titolare del santuario di Portonaccio, e il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, dove le maggiori testimonianze archeologiche di Veio sono esposte.

L’Apollo di Veio – VI sec.a.C. (Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia – Roma) 

Lasciamoci “guidare”

Un risultato importante è la nuova edizione della Guida Archeologica del Parco di Veio, che a breve verrà presentata nello stesso Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, inaugurando  così – si spera – la nuova stagione di valorizzazione della “città scomparsa” etrusca e romana.