Erebuni. Alle origini dell’Armenia… Vicino Oriente antico

Archeologia Viva n. 207 – maggio/giugno 2021
pp. 52-65

di Miqayel Badalyan; a cura di  Pierfrancesco Callieri

Le radici dell’antico paese caucasico rinascono sul colle della fortezza plurimillenaria che sorge alla periferia della capitale Erevan

Nuovi scavi attestano la straordinaria continuità di vita di questo insediamento sorto come roccaforte dell’impero di Urartu e chiariscono alcuni passaggi storici cruciali dell’altopiano armeno

Sull’Arin-berd, un colle panoramico alla periferia sud-orientale di Erevan che spazia verso la valle dell’Ararat, si trova il sito archeologico di Erebuni, uno dei più importanti dell’Armenia, ma anche della regione del Caucaso e di tutto il Vicino Oriente. Lo sfondo scenografico è assicurato da quella montagna immensa di cinquemila metri visibile da gran parte del territorio armeno e immagine simbolo del Paese. Per chi arriva da fuori e per gli stessi Armeni è d’obbligo una visita approfondita del Parco “Erebuni”, che comprende una vasta area archeologica e il suo museo, quest’ultimo istituito nel 1968 per il 2750° anniversario della capitale.

Un’iscrizione urartea in caratteri cuneiformi del sovrano Argishti I (circa 785/780-756 a.C.), scoperta durante la prima campagna di scavi del 1950, e altre tre iscrizioni con lo stesso contenuto rinvenute in seguito menzionano tutte la fondazione della città con il nome di Er(e)buni, da cui i linguisti ritengono derivi la stessa denominazione di Erevan. Ne consegue che la capitale della Repubblica d’Armenia è una delle poche grandi città moderne con “certificato di nascita” e che da Erebuni inizia la storia scritta di questo bellissimo paese caucasico.

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