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L’ultima battaglia di Anna 32 scheletri ne parlano

7 maggio 2021


Ossa preziose

Un team multidisciplinare capitanato dall’Istituto francese di archeologia preventiva (INRAP) ha identificato i soldati che presero parte alla battaglia conclusiva dell’assedio di Rennes nel 1491 dove si pose fine alla guerra franco-bretone iniziata molti anni prima: sono gli ultimi testimoni delle forze coinvolte nel conflitto tra gli eserciti della duchessa Anna di Bretagna (1477-1514) e il re di Francia Carlo VIII (1483-1498).

Lo scavo in convento 

Lo scavo è avvenuto nel terreno del convento dei Giacobini di Rennes, luogo prescelto per la nascita di un nuovissimo centro congressuale.
La domanda sul perché della presenza delle due fosse comuni, di cui si era a conoscenza da tempo, contenenti complessivamente 32 uomini, non poteva restare ancora a lungo senza risposta.

«Di sicuro – spiegano gli archeologi dell’Inrap – queste fosse furono riempite in fretta e furia. La simultaneità delle deposizioni indicherebbe un evento improvviso: analisi osteologiche dimostrano che i soldati, senza dubbio dei professionisti, morirono in conseguenza a ferite da taglio:. Analisi al radiocarbonio evidenziano che l’evento si svolse tra la metà del XV secolo e la fine del XVI. Tutti elementi che hanno condotto a una unica conclusione: sono i resti dei soldati che combatterono la Guerra di Bretagna (1487-1491)».

L’ultima battaglia franco-bretone 

Nel XV secolo, il Ducato di Bretagna conobbe un lungo periodo di prosperità dovuto alla politica della famiglia Montfort, che creò uno stato principesco indipendente all’interno del regno. Una situazione stabile poco digerita dal regno di Francia che trovò subito ottimi pretesti per scatenare un conflitto. La guerra scoppiò nel 1487. Coinvolse molte forze europee tra cui Inghilterra, i regni di Aragona e Castiglia, il Sacro Romano Impero Germanico. Le conseguenze del conflitto portarono alla fine dell’indipendenza della Bretagna. L’assedio di Rennes del 1491 finì col matrimonio tra la duchessa, di soli 14 anni, e Carlo VIII.

Due campi due fosse

I due campi e le due fosse scavate dall’Inrap a Rennes contengono esclusivamente scheletri maschili: quattro in una e ventotto nell’altra. Nella prima, la maggior parte degli individui, tutti giovanissimi, risulta morta in seguito a traumi.
Secondo gli esami isotopici che hanno permesso di mettere in relazione i tessuti mineralizzati (tra cui ossa e denti) con alcune caratteristiche del terreno, ma anche climatiche e di altitudine e distanza dalla costa,  si può oggi affermare che tre dei quattro scheletri erano bretoni.

Il quarto apparterrebbe sempre a un soldato che combatté a loro fianco.  La sua dieta ricca di proteine animali e le sue caratteristiche genetiche avevano suggerito da subito che si trattasse di un soldato nobile che di un mercenario. Dalla combinazione tra isotopi e dati genetici è arrivata la certezza che fosse un nobile di famiglia bretone, vissuto lontano dalla regione di origine, ma rientrato in patria per lottare per l’indipendenza.

Vinsero i francesi ma a che costo

La seconda fossa contiene 28 scheletri, che si è scoperto appartenevano all’esercito francese.
Anche in questo caso grazie alle analisi isotopiche e a quelle genetiche si può affermare che provenivano da fuori Bretagna, per la precisione tra la parte nord di Parigi-Basin, la regione di Pitou, la Valle del Reno e le Alpi.

 

Queste origini geografiche supportano le rarissime fonti storiche in cui si menziona il massiccio reclutamento di soldati francesi nella guerra. Alcuni individui provengono da distanze anche maggiori, come i regni spagnoli di Castiglia e Aragona, l’Inghilterra e il Sacro Romano Impero Germanico. Analisi isotopiche sulla dieta di questi soldati indicano un consumo eterogeneo di proteine animali, suggerendo l’appartenenza a svariati strati sociali.

Alla ricerca hanno partecipato, oltre all’Inrap, il CNRS, le università di Ottawa,  Rennes 2, Toulose III-Paul Sabatier e l’Istituto tedesco Max Plank.