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Piacenza si risveglia romana (e si mostra a tutti)

13 maggio 2021


Placentia si fa in 1400 (pezzi)

Piacenza rivela un volto mai visto e lo fa attraverso 1400 pezzi esposti quasi tutti per la prima volta nella nuova Sezione Romana del Museo Archeologico. Metaforicamente, proprio come avviene con la stratigrafia archeologica, per andare a ritroso nel tempo si deve scendere nel sottosuolo, ovvero nel cuore più antico di Placentia: la nuova Sezione trova spazio infatti nei suggestivi sotterranei del cinquecentesco Palazzo Farnese, a sua volta costruito sulla trecentesca cittadella viscontea, di cui si possono ammirare ancora i resti.

Finalmente mostrati a tutti

Selezionati con cura, studiati nel minimo dettaglio e raccontati al pubblico col meglio delle nuove tecnologie e supporti multimediali (evitando l’effetto Disneyland) questi preziosi pezzi di storia si ricongiungono finalmente con il mondo attuale.

Il progetto è stato realizzato in stretta sinergia con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza. Commenta emozionata Antonella Gigli, direttrice dei Musei di Palazzo Farnese: «Volendo essere ottimisti ci aspettavamo di poter proporre al pubblico circa 500 pezzi attinenti alla Piacenza romana e invece ci siamo trovati davanti a una tale ricchezza di testimonianze che abbiamo dovuto addirittura scegliere cosa esporre…»

Strati di storia…

La nuova Sezione ripercorre gli eventi che hanno caratterizzato la storia di Placentia romana, dalla fondazione nel 218 a.C. fino all’insediamento dei Longobardi nel VI sec. d.C.  Il percorso, suddiviso in 15 sale, secondo un’impostazione tematica e didattica, si apre con l’inquadramento territoriale e cronologico dell’epoca, nel quale si dà spazio alle scoperte e alla metodologia archeologica e si conclude con un video che ripercorre le tappe più significative della storia della città.

Piacenza prima di Piacenza

Tra i temi affrontati, le preesistenze nel territorio piacentino prima della colonizzazione romana, la fondazione, la forma urbis e le istituzioni della nuova città, l’economia, i commerci, la produzione e il ruolo del fiume Po; l’edilizia residenziale e la vita quotidiana; i culti e gli edifici religiosi; i monumenti funerari e le necropoli; la fine del mondo romano e il passaggio all’alto Medioevo.

Ci vuole fegato e non solo…

All’interno della Sezione, si possono ammirare il celebre Fegato di Piacenza e l’imponente statua panneggiata firmata dallo scultore ateniese Kleomenes, entrambi  valorizzati dal nuovo allestimento,  oltre ad alcuni importanti reperti inediti in grado di restituire il volto della città e di ricostruire la vita nella Placentia romana.

Tra questi uno letto funerario, ricostruito in legno e con un rivestimento in osso bovino di gusto ellenistico, che faceva parte degli arredi della tomba rinvenuta nella zona di Cantone del Cristo durante gli scavi per la costruzione di un nuovo reparto dell’ospedale Guglielmo da Saliceto, e le Antefisse rinvenute nel 1947 e nel 2000, che hanno permesso di ricostruire l’apparato ornamentale di un tempio, probabilmente posto nella parte settentrionale di Piacenza colonia romana.

Tessere di storia…

Nella sala dedicata alla domus romana, si possono ammirare eleganti mosaici pavimentali e oggetti di uso quotidiano come frammenti di mobilio e lucerne, strumenti per la scrittura, balsamari per unguenti e profumi, contenitori per il trucco e ornamenti personali, attrezzi per la cura della casa, la filatura e la tessitura, resti dei giochi da tavolo, tra cui una scacchiera del II-III sec. d.C in terracotta.

Vita e morte

Anche i monumenti funebri testimoniano con la loro dimensione e la ricchezza degli apparati il rango dei defunti; ad esempio, è esposta una Sfinge alata, elemento decorativo di un monumento funerario a edicola, sicuramente appartenuto a una famiglia eminente. Interessanti anche i reperti dell’ultima sala che testimoniano il passaggio della città alla dominazione longobarda, tra cui un tremisse in oro coniato a Piacenza tra il 712 e il 744 durante il regno di Liutprando.

La nuova Sezione romana va ad arricchire il Museo archeologico di Piacenza di cui fanno parte la Sezione preistorica e protostorica allestite sempre all’interno di Palazzo Farnese.

Il progetto di restauro e la rifunzionalizzazione dei sotterranei di Palazzo Farnese (durati cinque anni) e l’apertura della nuova Sezione romana sono stati possibili grazie ai fondi europei stanziati dalla Regione Emilia-Romagna nelle linee di finanziamento Por-Fesr 2014 -2020, ai quali il Comune di Piacenza ha aggiunto proprie risorse.

Info: 0523.492658  info.farnese@comune.piacenza.it