Marguerite Yourcenar nello spazio visionario di Villa Adriana Archeologia e letteratura

Marguerite Yourcenar nello spazio visionario di Villa Adriana

Archeologia Viva n. 160 – luglio/agosto 2013
pp. 58-67

di Maria Cavazzuti, Emanuele Berti, Laura Buccino, Matteo Cadario eMaria Elena Gorrini

Le ripetute visite alle rovine della celebre residenza imperiale presso Tivoli furono determinanti per il concepimento del romanzo più famoso della Yourcenar che visse la Villa come luogo biografico e ideale di situazioni storiche e personali in costante sovrapposizione ma… sempre con lui presente: Adriano

Villa Adriana, la grandiosa e raffinata residenza di Adriano (117-138), occupa uno spazio centrale nell’opera di Marguerite Yourcenar (Marguerite Cleenewerck de Crayencour, 1903-1987), autrice del più celebre romanzo-biografia su questo imperatore. Prima di tutto è un luogo reale, visitato dalla scrittrice innumerevoli volte, dalla giovinezza all’età avanzata, sempre rivisto con incantato stupore.

Luogo reale e, insieme, simbolico, in cui memorie personali, reminiscenze erudite e creatività poetica si rincorrono.

Un luogo in cui spazio e tempo sembrano dilatarsi fino a esplodere, dove, incuranti di stratificazioni temporali oggettive, si aggirano i fantasmi di Marguerite, di Adriano, di Jeanne riuniti, in una curiosa vicinanza temporale, grazie alla forza della scrittura.

Un luogo in cui le contraddizioni della vita si ricompongono e i miti della poetica yourcenariana prendono forma: la concezione del viaggio, del tempo, della memoria, intesa come compresenza di spiriti nella ritrovata contemporaneità della creazione artistica. 
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