Vaiolo umano: quella dura battaglia millenaria Scienze per l'archeologia

Vaiolo umano: quella dura battaglia millenaria

Archeologia Viva n. 158 – marzo/aprile 2013
pp. 66-73

di Gaspare Baggieri e Melissa Giulia Baggieri

Malattia virale devastante della pelle e spesso letale

Il vaiolo fu in qualche misura contrastato in Asia già prima del Mille ma come gran parte delle epidemie che hanno afflitto l’umanità è stato debellato solo in tempi recenti

Roma, 390 a.C.: «Gli uomini furono colpiti da una grave malattia, cominciarono a formarsi papule sulla pelle che poi evolvevano in pustole alterando la fisionomia» (Dionisio di Alicarnasso, storico greco del I sec. a.C.).

A partire dalla prima metà dell’Ottocento, col diffondersi del protocollo Jenner, ebbe finalmente inizio la campagna per eradicare il vaiolo umano in Europa e nel mondo (in Italia, la prima vaccinazione di massa venne effettuata sui coscritti della leva 1863, e il trattamento divenne obbligatorio per tutti con la legge Crispi-Paliani del 1888).

La battaglia sarebbe stata dichiarata conclusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità l’8 maggio 1980 (l’ultimo caso noto era stato registrato in Somalia nel 1977). Per millenni la malattia era stata confusa con altre di sintomatologia affine.

Dalla letteratura storica giungono descrizioni di stragi epidemiche, che non ci permettono di esprimere diagnosi certe sulla natura del contagio; del resto molti sintomi, quali febbre, eruzioni cutanee, dimagrimento e così via, ricorrono anche oggi in patologie molto diverse.

Inoltre, nelle trascrizioni e traduzioni dei trattati medici antichi dal greco al latino, e poi alle lingue moderne, si persero informazioni preziose: gli amanuensi potrebbero aver spesso trascritto in modo incompleto molte opere, per omettere parole “indecorose” associate, ad esempio, a malattie sessuali…

Dunque, nel caso del vaiolo le fonti sono labilmente attendibili: una malattia contagiosa con eruzioni cutanee si confonde con varie malattie esantematiche, a partire dalla varicella.

Non è rigoroso perciò citare la “peste” che nel III sec. a.C. sconvolse tutto il Mediterraneo, descritta da Tucidide e attribuita da molti autori al vaiolo. […]