Incontro con Andrea Carandini La voce della storia

Archeologia Viva n. 209 – settembre/ottobre 2021
pp. 66-69

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Due sogni che ho fatto da bambino hanno indicato il mio futuro di archeologo»
«Sono l’ultimo della classe sociale a cui appartengo e che ho imparato a rispettare»
«Ricordo mio nonno Luigi Albertini che cantava tenendomi sulle spalle»
«Lo psicanalista e l’archeologo scavano: uno nell’inconscio l’altro sotto terra»
«Padre assente e madre ingombrante ma a loro devo quello che sono
»

Andrea Carandini, estimatore da sempre di Archeologia Viva e immancabile presenza critica a tutti gli appuntamenti di tourismA, ci ha sorpresi con L’ultimo della classe. Archeologia di un borghese critico, uscito da poco con Rizzoli.

Eccoci di fronte a una autobiografia estesa (sono quasi ottocento pagine) e senza sconti, dove manca solo la “parte finale”, quella che – sottolinea argutamente l’autore – si può scrivere solo “dopo”, e il che ancora non è stato dato ad alcuno… Anche nell’intervista che segue, Carandini non si sottrae ad alcuna domanda ed è davvero interessante questa disponibilità del grande archeologo a parlare “fuori onda” di sé e del suo mondo.

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