San Chirico nuovo: messaggi dalla Lucania Popoli italici

Archeologia Viva n. 209 – settembre/ottobre 2021
pp. 28-39

di Sabrina Mutino;
schede di Vincenzo Capozzoli, Lucia Colangelo, Alain Duplouy, Agnes Henning, Paolo Poccetti e Giorgia Tulumello

L’alta valle del Bradano restituisce siti dalla storia avvincente in un quadro di particolare bellezza: il caso straordinario di San Chirico Nuovo in provincia
di Potenza con la sua lunghissima vicenda di relazioni

È un’Italia che conoscono in pochi. Interna, residuale, di un fascino riservato. Siamo nel territorio di San Chirico Nuovo, un piccolo comune di montagna a 745 metri di altitudine, nella parte nordorientale della provincia di Potenza, sorto probabilmente sullo scorcio del I millennio come colonia greco-bizantina di gente che era fuggita dalle persecuzioni iconoclaste.

Il paese, un migliaio di anime, dista poco più di un chilometro da un antico insediamento in località Serra – Cugno Notaro, durato più di due millenni (dall’VIII sec. a.C. al XIII sec. d.C.) e scoperto a più riprese a partire dagli scorsi anni Ottanta. Terra di sorgenti e boschi sacri, abitata dai Lucani dalla fine del V sec. a.C. e ancor prima da popolazioni autoctone – di cui non si conosce il nome – che avevano scelto queste alture per l’abbondanza di acqua e legname, ma anche per i percorsi di transumanza che qui si incrociavano.

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