Cahokia. C’era una volta… l’America Prima di Colombo

Cahokia. C’era una volta… l’America

Archeologia Viva n. 158 – marzo/aprile 2013
pp. 14-27

di Davide Domenici

Gli Indiani del Mississippi ci hanno lasciato le imponenti testimonianze di una città strutturata capace di restituirci un’immagine del mondo nativo americano lontana dagli stereotipi di popolazioni ferme a livelli preistorici di organizzazione politica ed economica…

Nella grande pianura a sud della confluenza tra Mississippi e Missouri, nello stato dell’Illinois, si erge Monks Mound, una piramide alta trenta metri con quasi trecento metri di lato, attorniata da decine di piramidi minori.

Piramidi? In Illinois? Proprio così. Siamo a Cahokia, il più grande sito archeologico degli Usa, inserito nella lista Unesco del Patrimonio dell’umanità. Quale antica società costruì questo edificio, che alla base è più ampio della piramide di Cheope?

Le ricerche archeologiche ci dicono che qui, alla metà dell’XI secolo, alcuni villaggi agricoli si trasformarono in una città (enorme per l’epoca nel continente nordamericano): attorno a Monks Mound vennero create quattro piazze, attorniate da mounds minori, e in meno di un secolo la città, con circa 15 mila abitanti insediati in aree residenziali pianificate, si estese su oltre 8 kmq, mentre i suoi ben 120 mounds arrivarono a confondersi con quelli dei vicini centri monumentali di East St. Louis e, al di là del Mississippi, di St. Louis.

Al centro della piana nota come American Bottom, insomma, prese forma un articolato agglomerato urbano le cui dimensioni non sono minimamente paragonabili agli altri centri della cultura mississippiana sorti in diverse regioni degli attuali territori orientali degli Stati Uniti. […]