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Quei 34 scheletri del Poggio

Archeologia Viva n. 157 – gennaio/febbraio 2013
pp. 72-75

di Carlo D’Adamo e William Pedrini, schede di Pierangelo Pancaldi

Ora è certo che quelle ossa sono di età medievale

Le datazioni al radiocarbonio dicono la verità su un presunto eccidio partigiano del ‘45 a cui furono attribuiti i trentaquattro morti rinvenuti per caso in un campo di S. Giovanni in Persiceto

Ottobre 1962. In seguito a operazioni di aratura in un campo in località Madonna del Poggio a San Giovanni in Persiceto (Bo), vengono portati in superficie numerosi frammenti di ossa.

Gli inquirenti, che dovrebbero stabilire se quei resti hanno rilevanza archeologica o criminale, si muovono con estrema superficialità.

Prima intervengono con una ruspa e poi fanno scavare manualmente, senza quelle elementari precauzioni necessarie quando si affronta uno scavo archeologico.

I denti sono dispersi, la terra non viene setacciata, le ossa vengono mescolate. Si scoprono comunque due file parallele di scheletri, sepolti in posizione supina e privi di corredo, disposti a rastrelliera, con la testa orientata ad est; sono distanti circa un metro e mezzo l’uno dall’altro; in corrispondenza di uno scheletro è rinvenuta una grossa lama arrugginita il cui manico di legno è stato completamente assorbito dal terreno; si trova anche un chiodo arrugginito e, alla fine della seconda fila di sepolture, emerge una testa di cavallo.

Ma è già stata imboccata la pista “criminale” e poiché la testa di cavallo la contraddice, questa viene ricoperta e lasciata lì, come se non c’entrasse niente con la scena… […]