Cortona. Cinque secoli di scoperte Toscana etrusca

Cortona. Cinque secoli di scoperte

Archeologia Viva n. 157 – gennaio/febbraio 2013
pp. 16-27

di Paolo Giulierini

La famosa città etrusca della Valdichiana aretina continua a stupirci per le scoperte che vanno ad arricchire un già consistente patrimonio archeologico

Così come per l’impegno metodico nella tempestiva divulgazione di quanto continuamente è riportato alla luce

Il ritrovamento in via Vagnotti, in pieno centro storico di Cortona, avvenuto sullo scorcio degli scorsi anni Ottanta, di una capanna villanoviana databile a fine VIII sec. a.C. sembra confermare che l’abitato protostorico si sia sviluppato esattamente nello stesso luogo dell’insediamento ellenistico e romano, dove ha continuato a vivere la città medievale e moderna.

La più antica documentazione archeologica successiva risaliva, fino al momento delle ultime recenti scoperte, agli inizi del VI sec. a.C., quando appaiono i tre grandi tumuli del piano, in località Camucia, sulla strada per Chiusi, e il Primo e il Secondo Tumulo del Sodo, posti sulla via per Arezzo.

Questi monumenti attestano l’avvenuta formazione anche a Cortona di una ristretta classe aristocratica, autocosciente del proprio ruolo regale e della propria egemonia sul resto della compagine sociale.

Con il V sec. a.C. la città e il territorio di Cortona appaiono pienamente formati, ma solo con il IV sec. a.C. la pianta cittadina acquista una piena leggibilità grazie alla costruzione delle mura, realizzate in poderosa opera quadrata lungo un perimetro di oltre tre chilometri, che ancora oggi costituiscono il segno tangibile di una straordinaria continuità della forma urbana tra l’età classica e la presente.

La porta urbica meglio nota è la Porta Bifora, a doppio fornice, indagata tra il 1986 e il 1990 nel corso dei lavori che ne hanno consentito il restauro e la riapertura.

La porta successivamente acquista il carattere di vera e propria “porta trionfale” di Cortona, dalla quale si dipartono due importanti vie, una diretta a Chiusi, l’altra ad Arezzo. […]