Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 157 – gennaio/febbraio 2013

di Piero Pruneti

Ricorre in questo 2013 il millesettecentesimo anniversario del cosiddetto Editto di Milano o di Costantino, a cui Archeologia Viva dedica un articolo di Gemma Sena Chiesa e di altri studiosi che hanno collaborato alla realizzazione della bella mostra in corso a Milano.

Al di là delle motivazioni di strategia politica che mossero l’imperatore del famoso “in hoc signo vinces” e che subito innescarono miti e leggende di ambito cristiano (nella parte orientale dell’impero più ancora che a occidente), quell’Editto segnò una delle più significative conquiste della civiltà: il concetto di tolleranza, per cui nei confini romani ognuno era libero di professare la propria fede.

Non passeranno settant’anni che quel diritto verrà negato da Teodosio I, anche lui santo per la chiesa orientale, che con l’Editto di Tessalonica imporrà il cristianesimo come religione di Stato. Si dovranno attendere il Settecento e l’Illuminismo per vedere riaffermato un principio oggi così radicato nella nostra cultura.

Possiamo solo immaginare quante tragedie l’Europa e il mondo Mediterraneo si sarebbero risparmiati se la libertà di culto costantiniana si fosse radicata nella coscienza dei popoli, invece di essere stata così repentinamente negata.

Il 2013 è anche l’anno dell’Incontro Nazionale di Archeologia Viva, il nono della serie dei grandi appuntamenti biennali organizzati dalla rivista.

Come potete dedurre dal programma pubblicato in apertura, vengono presentate delle eccellenze sia per quanto riguarda gli argomenti sia per lo spessore culturale dei relatori.
Si inizia la mattina con l’impero romano, osservato nello splendore dell’Urbe e poi nei secoli finali, con le sue turbolenze ma anche con le sue affascinanti e creative vicende, per chiudere la sera con le ricerche in corso in Amazzonia. Durante il giorno toccherà al mondo greco, a quello etrusco, alla Mesopotamia, alle indagini più avanzate sul primo popolamento europeo. Vi aspetto.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”