Incontro con Franco Marzatico La voce della storia

Archeologia Viva n. 156 – novembre/dicembre 2012
pp. 76-77

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Il Mesolitico è stato il vero momento in cui l’uomo ha scoperto le montagne per cacciare gli animali nelle alte praterie»

«I “montanari” preistorici non erano così pacifici…»

«La romanizzazione segna il vero passaggio nella storia delle popolazioni alpine»

Dal 1995 Franco Marzatico è direttore di quel monumento straordinario della nostra storia che è il Castello del Buonconsiglio, insieme alle sedi staccate di altri tre meravigliosi edifici storici del Trentino: Castello di Stenico, Castel Beseno e Castel Thun.

All’epoca aveva solo trentasei anni e, da buon esperto di Preistoria e Protostoria alpina, aveva già partecipato a una cinquantina di scavi archeologici. Non è facile fermarlo e parlarci distesamente, perché Marzatico è un vulcano di attività. Sono le attività del “suo” museo, nella piena convinzione che una istituzione museale per vivere deve sapersi proporre e continuamente reinventare.

Dice sempre: «Gli oggetti archeologici non parlano da soli… Hanno bisogno di essere documentati, interpretati, raccontati, di essere proposti e divulgati». Il Castello del Buonconsiglio deve saper comunicare se stesso, le collezioni e anche le tante realtà storiche e istituzionali con cui viene in contatto. Da qui le infinite iniziative didattiche, i convegni, le mostre di respiro internazionale che Marzatico propone ogni anno, come quella recente su Le grandi vie delle civiltà (vedi: AV n. 148) rivolta a documentare gli scambi millenari fra Mediterraneo e Centro Europa. Come dire che l’Europa siamo tutti noi, il grande Sud e il grande Nord, che l’Europa è una casa comune…

D: Per gli aspetti climatici e topografici le Alpi offrono un ambiente di popolamento estremo dove è più difficile che altrove stanziarsi. L’uomo quando ha cominciato a frequentare l’arco alpino?

R: Escludendo le estremità occidentali e orientali delle Alpi, dove è attestato il Paleolitico inferiore, le testimonianze più antiche risalgono al Paleolitico Medio e si devono all’Uomo di Neandertal, soppiantato dal Sapiens attorno ai 40 mila anni fa. C’è da dire che l’azione di rimodellamento del paesaggio, dovuta all’ultima glaciazione, rende problematica la ricostruzione delle frequentazioni che precedono l’ininterrotto processo di popolamento, avviatosi con il miglioramento delle condizioni climatiche oltre 13 mila anni fa. […]