Longobardi nella terra di mezzo Medioevo italiano

Archeologia Viva n. 210 – novembre/dicembre 2021
pp. 40-53

di Chiara Valdambrini

Una mostra in corso a Grosseto mette a fuoco il popolo delle “lunghe barbe” nel Ducato di Tuscia formatosi nelle terre dell’attuale Toscana e Lazio settentrionale pochi anni dopo la discesa dalla pianura pannonica

Come nelle altre regioni del Regnum Langobardorum ne uscì un’Italia diversa risultato dell’incontro fra tradizioni germaniche e cultura latina

«Est insula qui dicitur Scadanan, quod interpretatur excidia, in partibus aquilonis, ubi multae gentes habitant; inter quos erat gens parva quae Winnilis vocabatur», ovvero ‘C’è un’isola detta Scadanan, che significa “eccidi”, nelle regioni dell’Aquilone, dove abitano molte stirpi, tra di esse c’è una piccola stirpe che era chiamata dei Winnili’.

Così (nella traduzione di Claudio Azzara) inizia l’Origo Gentis Langobardorum, fonte anonima che racconta le origini dei Winnili, antico nome dei Longobardi, popolazione venuta dal nord dell’Europa e che tra VI e VIII secolo ha cambiato l’Italia.

Con la definitiva separazione dell’Impero romano d’Oriente da quello d’Occidente (scomparso dalla geografia politica nel 476) iniziava un processo di divisione della romanità in due aree, distinte per modelli culturali, linguistici, economici e monetari, che seguiranno percorsi molto diversi.

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