Sa Pala Larga. La necropoli delle spirali Sardegna prima dei nuraghi

Archeologia Viva n. 210 – novembre/dicembre 2021
pp. 6-16

di Nadia Canu, Franco Campus e Charlotte Montanaro
Foto di Nicola Castangia

In provincia di Sassari il comune di Bonorva conserva una serie di domus de janas collocate in una dimensione ambientale di grande pregio: la stessa che nel Neolitico e nell’età del Rame portò a un intenso popolamento del territorio

Alcuni di questi spettacolari ipogei hanno restituito architetture con decorazioni incise e dipinte che rappresentano una straordinaria testimonianza dell’arte preistorica

Nel cuore della Sardegna la regione del Meilogu conserva un’area montuosa incontaminata, con torrenti e cascate, coperta di lecci e querce da sughero. È il Parco Mariani, nel comune di Bonorva (Ss). Lo popolano volpi, cinghiali e pernici. Vi pascolano cavalli e mandrie mentre in alto volteggia l’aquila reale. Un tempo riserva dei Savoia, dove la principessa Margherita, moglie di Umberto I (1878-1900), fece costruire la sua tenuta di caccia, oggi è un territorio protetto di oltre settecento ettari, affidato alle cure dell’Agenzia regionale Forestas.

Per le sue risorse naturali, il luogo è stato intensamente popolato dall’uomo fin dal Neolitico: sono circa settanta le aree di interesse archeologico censite. Tra queste si distingue la Necropoli di Sa Pala Larga, su un ampio versante scosceso (pala in sardo indica “costa di monte” o “rilievo ondulato”), a guardia di uno dei valichi montani interni, come indica anche il secondo toponimo attestato per lo stesso sito, Aidu ‘e Santos, cioè ‘passaggio delle anime’.

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