‘U Campanaru: un monumento per la misura del tempo? Il mistero del monte

Archeoastronomia. ‘U Campanaru: un monumento per la misura del tempo?

Archeologia Viva n. 156 – novembre/dicembre 2012
pp. 50-57

di V.F. Polcaro, A. Scuderi, F. Mercadante, P. Lo Cascio, S. Tusa e S. Vassallo

In Sicilia a ogni solstizio invernale i raggi attraversano il foro della grande roccia del Campanaro affacciata sulla valle dello Jato e che ora viene proposta come calendario solare

Ma gli archeologi non sono d’accordo…

Ne è nato un confronto che vede coinvolti esperti di discipline diverse

Un’importante scoperta archeoastronomica è stata effettuata in Sicilia sul monte Arcivocalotto, un’altura che domina le campagne dello Jato, nel territorio di San Cipirello (Pa).

Si tratta di un megalite, localmente chiamato ‘U Campanaru, il Campanaro, una grossa roccia di arenaria dalla elaborata architettura: un foro al centro (vistosamente artificiale e quasi circolare, dal diametro medio di circa due metri), con coppelle e, nel sottostante gradino (probabilmente usato per deposizioni devozionali), un petroglifo quadrangolare in allineamento con la parte centrale del foro.

Il luogo è già noto sotto il profilo archeologico perché in passato vi sono stati rinvenuti frammenti ceramici databili dall’Eneolitico (età del Rame) all’età del Bronzo. Il megalite fa parte di una serie di arenarie (emergenti dalle argille del Flysch Numidico Oligo – Miocenico) disposte nord-sud.

Testimonianze orali riportano che, fino a qualche decennio fa, il sito era circondato da una sorta di recinzione formata da piccoli blocchi pseudopiramidali di roccia infissi nel terreno, tant’è che nel lato sommitale ovest dell’altura si trova ancora qualche masso di quello che appunto doveva essere un circolo di pietre infisse, delimitante a semicerchio l’area del grande megalite. […]