Palazzo Branciforte: il volto nuovo di Palermo Eccellenze museali

Palazzo Branciforte: il volto nuovo di Palermo

Archeologia Viva n. 156 – novembre/dicembre 2012
pp. 22-33

di Francesca Spatafora e Giuliano Volpe

Una delle più prestigiose residenze nobiliari del capoluogo siciliano è stata riaperta al pubblico con una nuova vocazione

Comunicare la sua storia insieme a quella della Sicilia antica grazie all’innovativa esposizione di una ricchissima collezione archeologica

La recente inaugurazione di Palazzo Branciforte costituisce un punto fermo nella valorizzazione del patrimonio monumentale di Palermo: una dimora aristocratica nel cuore della città, a pochi passi dal Museo archeologico “Antonino Salinas”, che la Fondazione Sicilia (ex Fondazione Banco di Sicilia), presieduta dall’attivissimo Giovanni Puglisi, ha acquistato, restaurato grazie a un ottimo progetto di Gae Aulenti e ora restituito ai cittadini quale vivace spazio culturale.

Palazzo Branciforte ha avuto un legame profondo con il capoluogo siciliano, soprattutto a partire dal XVII secolo, quando vi dimorava la famiglia di Nicolo Placido Branciforte e Lanza conte di Raccuja.

Il nucleo originario, risalente alla fine del Cinquecento, era costituito da un seminterrato, da un piano terra con magazzini e scuderie, da un primo piano destinato ad abitazione e rappresentanza e da un secondo piano per uffici e la servitù.

Gli eredi del conte di Raccuja, verso la metà del XVII secolo, ne avviarono l’ampliamento ottenendo dal Senato Palermitano di inglobare la strada antistante.

Al piano terra del nuovo corpo di fabbrica venne poi realizzata una copertura con volte a crociera sostenute da colonne in marmo grigio del monte Billiemi, certamente inusuale per la destinazione a scuderie, dove ora è allestita la Collezione archeologica (sala della Cavallerizza).

Così l’antico Palazzo Raccuja (indicato anche con i nomi di Pietraperzia o Butera) divenne una delle più sontuose dimore della città. […]