Incontro con Daniele Morandi Bonacossi La voce della storia

Archeologia Viva n. 155 – settembre/ottobre 2012
pp. 78-80

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Ieri come oggi le ricerche nell’area del Vicino Oriente antico hanno proceduto in forte connubio con l’attività diplomatica»

«I processi culturali della civiltà europea hanno avuto origine qui»

«Ebla e Qatna: due capitali a confronto»

«Un nuovo progetto nel Kurdistan iracheno per capire l’organizzazione territoriale degli Assiri»

Il Vicino Oriente, antico o contemporaneo, sempre terra di conflitti. Oggi più instabile di sempre con l’incancrenita questione palestinese, la Siria inavvicinabile, l’Egitto che è un vulcano, l’Iran problematico, l’Iraq che è quello che è… Condurvi ricerche archeologiche richiede una preparazione scientifica molto complessa, a partire dalla conoscenza delle lingue, antiche e attuali, tanta energia, tanto entusiasmo e anche buone capacità diplomatiche.

Il giovane Daniele Morandi Bonacossi, docente di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente antico all’Università di Udine, sembra ormai muoversi in questa situazione regionale con una sicurezza che gli ha già consentito di raccogliere successi di grande rilievo, come l’attività di scavo nel sito di Qatna (Mishrifeh), in Siria, e ora di impegnarsi in Iraq con l’ambizioso progetto “Terra di Ninive”.

Oltre a questo possiamo leggere nel suo curriculum: ha diretto e partecipato a molteplici campagne di scavo e ricognizione archeologica anche in Oman e Yemen e co-dirige la missione italo-siriana nella steppa di Palmira.

Si occupa prevalentemente dello studio dell’insediamento umano e dell’interazione fra uomo, ambiente, risorse e strategie di sussistenza (Archeologia dei paesaggi), nonché della cultura materiale e dell’organizzazione delle società complesse fra Calcolitico ed età del Ferro in una delle aree del pianeta di più antica civiltà.

D: Il Vicino Oriente antico è oggetto di studio di una disciplina specifica presso le università italiane. Possiamo definire i contorni geografici e di contenuto di questa materia?

R: L’archeologia del Vicino Oriente antico si occupa di una vasta regione oggi corrispondente a Israele, Palestina, Giordania, Libano, Siria, Turchia, Iraq, Iran e i paesi dell’area del Golfo. Il suo compito specifico sta nello studio, ricostruzione e contestualizzazione storica della cultura materiale e dei processi culturali che hanno caratterizzato le civiltà che si sono succedute in questa vasta area.

Dalla Preistoria fino al periodo achemenide (l’archeologia orientale arriva fino alle soglie del periodo classico, cioè fino alla conquista di Alessandro – ndr).

Parte dello studio riguarda anche i paesaggi archeologici, ovvero le modalità di occupazione e sfruttamento del territorio e delle sue risorse, l’interazione fra l’uomo e l’ambiente antico, l’impatto che le attività produttive di allora hanno avuto sul territorio, modificandolo profondamente.

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