Alle origini del Vudu C’era una volta l’Africa

Archeologia Viva n. 212 – marzo/aprile 2022
pp. 54-59

di Angelo Castiglioni; foto di Alfredo Castiglioni

Una pratica religiosa molto antica veicolata in America dal golfo di Guinea con la tratta degli schiavi: in questo articolo l’esperienza diretta dei Fratelli Castiglioni fra le etnie dell’Africa custodi fino a poco tempo fa di enigmatici riti primordiali

Agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso realizzammo, mio fratello Alfredo e io, numerose missioni di ricerca in Africa, in particolare nel golfo di Guinea, negli Stati del Togo e del Benin (Dahomey fino al 1975 ), all’epoca decolonizzati, abitati dalle etnie Ewe e Fon. Il nostro obiettivo era indagare sulla religione del Vudu (Vudun in fon), ritenuta la più antica del mondo e dal 1996 riconosciuta credo ufficiale del Benin. Soprattutto, volevamo approfondire le conoscenze sulle origini africane di questo culto, che, con la tratta degli schiavi, si è poi ampiamente diffuso nelle isole caraibiche (soprattutto ad Haiti), arrivando in tutta l’America centrale e acquisendo col tempo concetti ispirati dal cattolicesimo.

Per comprendere le origini del Vudu abbiamo indagato presso le due etnie appena citate, gli Ewe e i Fon, che al tempo della nostra missione avevano mantenuto, soprattutto gli anziani, molti dei loro culti ancestrali. A seguire parlerò di questi culti usando il presente; tuttavia si tratta di comportamenti e realtà esistenti ai tempi delle nostre indagini ma che quasi certamente si sono modificati, come avvenuto presso gran parte dei gruppi etnici africani.   

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