Lusitania. Romani nel Finis Terrae Civiltà sull'Atlantico

Archeologia Viva n. 212 – marzo/aprile 2022
pp. 40-52

di André Carneiro

Una provincia all’estremità sud-occidentale dell’Impero dove il forte sviluppo dell’economia agricola insieme allo sfruttamento delle risorse minerarie e del mare determinò la diffusa presenza di centri urbani e di raffinate residenze di campagna

Nel 138 a.C. il generale romano Decimo Iunio Bruto guidò una spedizione esplorativa lungo la costa atlantica della Hispania, un territorio dove nessun legionario aveva mai messo piede. Gli uomini del generale avanzavano verso settentrione, attraverso inquietanti terre nebbiose, piene di mistero ai loro occhi, fino a quando arrivati a un fiume (forse il Lima, nel nord del Portogallo, che nel nome mantiene somiglianza con limes) si rifiutarono di proseguire: nella loro immaginazione avevano raggiunto il Lethes, il mitico fiume dell’oblio, confine della terra dei morti.

L’episodio, narrato da Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.), mostra le paure che nell’immaginazione classica aleggiavano sul finis terrae ispanico, punto d’incontro tra la terra e l’ignoto oceano.

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