Vayots Dzor. Vino armeno sulla Via della Seta Tra Preistoria e Medioevo

Archeologia Viva n. 212 – marzo/aprile 2022
pp. 20-31

di Boris Gasparyan, Roberto DanArtur Petrosyan

Nell’Armenia centro-meridionale il Vayots Dzor si presenta con un territorio di grande bellezza e ricchissimo di vestigia la cui vocazione economica sembra essere sempre stata quella della produzione vinicola tanto che fra le scoperte più sensazionali degli inizi del secolo c’è proprio quella della “cantina più antica del mondo” in una grotta dislocata lungo una strategica via di transito

Dal 2016 una missione congiunta armena (Istituto di Archeologia ed Etnografia dellaAccademia delle Scienze di Armenia e Fondazione Areni-1) e italiana (ISMEO con il patrocinio e il co-finanziamento del MAECI), chiamata Vayots Dzor Project (VDP), indaga la vasta regione del Vayots Dzor per documentarne e valorizzarne il patrimonio.

Le attività di ricognizione e di scavo hanno provato l’esistenza di numerosi siti compresi tra il Paleolitico e il Medioevo, per quest’ultimo soprattutto tra XII e XV secolo, quando il Vayots Dzor (letteralmente ‘Valle dei dolori’) divenne uno dei fulcri della vita della regione e snodo fondamentale per viaggiatori e commercianti lungo la Via della Seta.

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