7 marzo 2022
Si è chiuso con una bella presenza di pubblico il “Firenze Archeofilm” 2022, come sempre ospitato nei prestigiosi spazi del Cinema La Compagnia di Firenze. Vincitore di ben due premi, quello del pubblico e quello dell’Università di Firenze, il film del regista Olivier Bourgeois “Il giuramento di Ciriaco”.
L’esito della manifestazione internazionale organizzata da Archeologia Viva (Giunti editore) è un messaggio non casuale per ribadire che la cultura (anche attraverso il cinema) ripudia la cultura della guerra. Quest’anno il Festival, che ha proposto ben 60 pellicole da tutto il mondo, era dedicato all’Ucraina.
Un film evento in anteprima nazionale
La pellicola, presentata al “Firenze Archeofilm” in anteprima nazionale, nonostante il tragico momento in cui è stata girata (durante la guerra civile siriana nel 2012) vuol lanciare un messaggio di speranza e di possibile riscatto da ogni conflitto. Perché la cultura, intesa come conoscenza dell’altro, può e deve essere un’alternativa ai conflitti che continuano a coinvolgere l’umanità.
La quarta edizione del “Firenze Archeofilm”, conclusasi al Cinema La Compagnia alla presenza di una folta platea – a cui non eravamo più abituati – ha premiato due volte il film Il giuramento di Ciriaco, del regista Olivier Bourgeois che ha ritirato di persona i due prestigiosi riconoscimenti.
Il regista Olivier Bourgeois mentre riceve il Premio dell’Università di Firenze dalla rettrice Alessandra Petrucci (© Beppe Cabras)
Alla pellicola – che per la prima volta mostra al pubblico l’opera di archeologi, operai e custodi che dieci anni fa portarono in salvo 24.000 reperti del Museo di Aleppo sotto i bombardamenti, mettendo al sicuro un patrimonio archeologico fondamentale per la storia del Vicino Oriente – è stato attribuito “Premio Firenze Archeofilm” assegnato dal pubblico in qualità di giuria popolare e il “Premio Università di Firenze” consegnato dalla stessa rettrice Alessandra Petrucci.
Il Premio del Museo Fiorentino di Preistoria
Il terzo Premio quello della giuria del Museo Fiorentino di Preistoria è andato invece a Homo sapiens, les nouvelles origines, di Olivier Julien che documenta il rinvenimento di un uomo di 300.000 anni fa in una grotta del Marocco la cui datazione riscrive la storia della nostra specie.
Il professore Fabio Martini e il curatore artistico di “Firenze Archeofilm” Dario Di Blasi (© Beppe Cabras)
Dichiara il professor Fabio Martini presidente della giuria di preistoria: «Molti sono i temi emersi dai film proposti in questa quarta edizione. Temi stimolanti che riguardano l’archeologia, l’ambiente, l’arte e che fondono riflessioni, domande, dubbi, paure e speranze. Lo sguardo è rivolto verso il nostro futuro, nel tentativo di immaginarlo con gli occhi rivolti al passato, cercando nelle antiche civiltà, sino dalle origini, spunti per capire da quali premesse l’Uomo può oggi partire per costruire il futuro delle prossime generazioni».
Il Premio Archeologia Viva a Nicolò Bongiorno
Infine, Songs of the Water Spirits del regista Nicolò Bongiorno ha vinto il “Premio Archeologia Viva per la comunicazione dell’ambiente”. La pellicola è interamente girata in Ladakh, una regione dell’Himalaya in profonda trasformazione, dove un cambiamento climatico accelerato e uno sviluppo rampante stanno mettendo a rischio l’ambiente e la stessa identità dei suoi abitanti.
Piero Pruneti consegna a Nicolò Bongiorno il “Premio Archeologia Viva per la comunicazione dell’ambiente”
Nicolò Bongiorno, intervistato dal direttore di Archeologia Viva, Piero Pruneti, ha rivelato di avere ereditato dal padre Mike la grande passione per la montagna, che ora lo ha portato a lavorare a lungo in Ladakh per questo film dedicato al futuro del pianeta.
Commenta il curatore artistico di Firenze Archeofilm Dario Di Blasi: «Le ragioni per raccontare attraverso il cinema il mondo antico sono sempre state quelle di trasmettere conoscenza e consapevolezza, al fine di non ripetere gli errori commessi nel passato come violenza, sopraffazioni e guerre. La quarta edizione del “Firenze Archeofilm” non poteva non avere questa urgenza nel proporre i propri film».
«Il pubblico con la scelta dei film migliori e, insieme, le giurie di esperti hanno riconosciuto la necessità di salvare non solo le vite umane ma anche la cultura e il metodo scientifico. È stato sottolineato come il cinema debba ritornare nelle sale per incontrare di nuovo il pubblico. È fondamentale il confronto diretto tra autore e spettatore per suscitare emozione e coinvolgimento».
Foto apertura: Il regista del film “Il giuramento di Ciriaco” Olivier Bourgeois con il “Premio Firenze Archeofilm” (© Beppe Cabras)