I segreti di Otzi Vivere nella Preistoria

I segreti di Otzi

Archeologia Viva n. 154 – luglio/agosto 2012
pp. 46-56

a cura di Dario Piombino-Mascali

Nuove indagini scientifiche esplorano il patrimonio genetico della mummia del Similaun

e fanno luce su origine caratteristiche biologiche e stato di salute di quest’uomo vissuto in Alto Adige oltre cinquemila anni fa…

In una giornata di sole del settembre 1991 una coppia di turisti tedeschi decide di fare un’escursione sulle Alpi Venoste, in Alto Adige. A un certo punto del tragitto – sono ormai nei pressi del Giogo di Tisa, a oltre 3200 metri di quota, quasi sul confine con l’Austria – i due imboccano una scorciatoia e perdono il sentiero: si trovano davanti a una conca piena d’acqua e notano qualcosa di scuro in superficie.

Si rendono presto conto che si tratta di un cadavere e, turbati, scattano una foto, pensando così di contribuire al ritrovamento di qualche alpinista scomparso negli anni passati. Ipotesi completamente errata: il morto non è un escursionista, ma un uomo dell’età del Rame vissuto tra il 3350 e il 3120 a.C.

Un corpo mummificato fra i più antichi del mondo, un frammento di Preistoria che inaspettatamente emerge dalle pieghe del tempo. Oltre vent’anni dopo, invece, dell’uomo del Similaun – a cui nel frattempo viene dato anche un nome, Ötzi, diminutivo tedesco del luogo di ritrovamento – si conosce praticamente tutto.

Aveva probabilmente capelli e occhi castani, gruppo sanguigno zero, era intollerante al lattosio, soffriva di numerosi acciacchi e di una avanzata aterosclerosi.

Insomma, se alla presunta età di 40-50 anni non fosse stato ucciso – fu colpito alle spalle da una freccia che ne lese l’arteria succlavia – sarebbe presumibilmente morto d’infarto. Informazioni fini a se stesse?

Tutt’altro: è stato proprio lo studio del genoma (il corredo genetico che appartiene a ogni individuo) a svelare informazioni rilevanti sul soggetto e sul contesto in cui viveva. Quella sul genoma non è stata l’unica indagine effettuata su Ötzi.

È infatti tuttora in corso una serie di studi volti a produrre una nuova mole di dati sulla sua vita e sulle circostanze della sua morte violenta. La ricerca si dirama in diverse direzioni, che comprendono archeologia, antropologia e medicina. […]