Vetro: una lunga storia Grandi invenzioni

Vetro: una lunga storia

Archeologia Viva n. 154 – luglio/agosto 2012
pp. 34-40

a cura di Archeologia Viva

Il vetro è stato uno dei primi prodotti interamente artificiali inventati dall’uomo

Ecco una sintesi della sua lunga storia e della sua diffusione fra la Mesopotamia e il Mediterraneo

Trimalcione: «Lasciatemelo dire: io per me preferisco il vetro, almeno non puzza. Che se non fosse fragile, io per me lo preferirei all’oro…»
(Satyricon 50, 7)

I primi oggetti in vetro sono documentati in Mesopotamia alla metà del II millennio a.C. Alcune tavolette cuneiformi, di poco successive, riportano la ricetta, con un linguaggio oscuro destinato a non svelare un segreto condiviso tra pochi artigiani.

L’invenzione della materia, uno dei primi prodotti interamente artificiali dell’umanità, deve aver richiesto un lungo periodo per l’evoluzione dei processi di invetriatura della ceramica e della produzione in faïence che cominciano a comparire tra fine V e inizio IV millennio a.C.

Già nei primi manufatti si può riconoscere l’uso di diverse tecniche e l’adozione di una vivace policromia ottenuta con ossidi metallici. Si tratta di prodotti di lusso quasi esclusivamente destinati ai tesori dei templi e dei palazzi reali.

Elementi d’intarsio, amuleti, grani di collana, piccoli vasi che riproducono le forme della ceramica, del vasellame in metallo o in pietra dura.

I più diffusi sono in vetro blu (ottenuto con l’aggiunta di ossido di cobalto) e imitano i preziosi lapislazzuli (definiti “lapislazzuli di montagna” per distinguerli da quelli artificiali chiamati “lapislazzuli di fornace”).

Presto la nuova invenzione si diffonde in tutto il Vicino Oriente e in Egitto, dove il vetro, utilizzato per produrre piccoli vasi policromi, gioielli ed elementi d’intarsio, ha la sua massima diffusione tra XVIII e XXI dinastia (circa fra 1550 e 945 a.C.) per poi rarefarsi e ricomparire solo all’inizio dell’età ellenistica (fine IV sec. a.C.).

Nel I millennio a.C. si diffondono i vetri incolori e trasparenti, che imitano il cristallo di rocca, prodotti in diverse zone del Vicino Oriente (Mesopotamia, Persia, Frigia, Siria e Palestina), mentre tra VI e I sec. d.C. si afferma una classe di piccoli contenitori per profumi, gli alabastra, dalle vivacissime colorazioni, creati prevalentemente nell’area del Mediterraneo orientale e ampiamente distribuiti dalla Spagna al Mar Nero. […]