Incontro con Telmo Pievani La voce della storia

Archeologia Viva n. 153 – maggio/giugno 2012
pp. 74-76

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Abbiamo avuto una rara occasione di vita: facciamone un tesoro»

“Verità” e “certezza” sono parole impegnative: conviene un atteggiamento agnostico»

Siamo dei grandi lettori della mente altrui»

L’evoluzione è un dato di fatto: inutile negarla»

Per favore un po’ di umiltà: il futuro è… dei coleotteri»

Filosofo e storico della biologia ed esperto di teoria dell’evoluzione, con il piacere della comunicazione: a soli quarantadue anni Telmo Pievani, professore associato di Filosofia della Scienza all’Università di Milano Bicocca, è autore di centoventotto pubblicazioni.

Fra gli altri incarichi, Pievani è direttore scientifico del Festival delle Scienze di Roma presso l’Auditorium Parco della Musica (insieme a Vittorio Bo), membro del Comitato scientifico della Fondazione “Umberto Veronesi” per il progresso delle scienze (collabora ai comitati di programma delle conferenze mondiali “The Future of Science” e “Science for Peace”), fa parte del comitato di redazione di riviste scientifiche internazionali come “Evolutionary Biology” ed “Evolution: Education and Outreach”, è direttore di Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione, e coordinatore scientifico del “Darwin Day” di Milano. A questo punto è chiaro quali saranno temi della nostra intervista.

D: Il titolo di un suo ultimo libro è “La vita inaspettata”. Dunque, l’uomo, la natura che ci circonda, l’universo: tutto per caso?

R: Non siamo figli del solo caso, ma di un processo che gli scienziati chiamano “contingente”, cioè imprevedibile. Un processo che in molte occasioni avrebbe potuto prendere un’altra direzione, con svolte inaspettate. Molti dei dati a cui faccio riferimento nel libro si basano su un incrocio di competenze del tutto inedito dove l’archeologia è diventata centrale. Alcuni miei colleghi genetisti o antropologi collaborano con archeologi proprio per ricostruire queste storie evolutive. Stiamo facendo emergere tante storie prima della Storia che non pensavamo nemmeno potessero esistere. Il presente non era l’unica soluzione possibile, ma una fra le tante. […]