Incontro con Massimo Cacciari La voce della storia

Archeologia Viva n. 214 – luglio/agosto 2022
pp. 8-9

Intervista di Luigi Fozzati

«La storia dell’arte nelle scuole? Conta poco più della ginnastica»

«I musei archeologici? Spesso solo rassegne di pezzi in bacheca»

«La salvezza di un monumento? Il suo riuso»

«L’archeologia? Sia casa di viventi e non sepolcro»

«Cosa c’è di più “archeo-logico” della filosofia?!» si chiede Massimo Cacciari, indicando la via verso una risposta non solo etimologica. Filosofia è ricerca dell’archè, in tutti i significati del termine: principio logico, fondamento metafisico, origine, inizio, accezioni diverse di uno stesso termine. L’archeologia è dunque ricerca dei segni, delle testimonianze materiali dell’archè. Concetti chiave non per tutti secondo il filosofo veneziano, che punta il dito contro polverose teche museali, didascalie incomprensibili e l’idea di patrimonio culturale inteso come “tesoretto” assolutamente da ripensare.

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