Archeologia Viva n. 215 – settembre/ottobre 2022
pp. 40-49
di Santino Alessandro Cugno
Tra le moderne via Appia e via Tuscolana nel mezzo della periferia dell’Urbe si incastona un tratto del terzo miglio dell’antica via Latina con tombe monumentali di età romana che invitano alla sosta e alla contemplazione
Nel mezzo della periferia di Roma, tra le moderne via Appia e via Tuscolana, si incastona ancora ben conservato un tratto del terzo miglio dell’antica via Latina, una strada dalle origini remote: la rotta naturale, già seguita in età preistorica, venne utilizzata dagli Etruschi per colonizzare la Campania nell’VIII-VI sec. a.C.
Tracciata definitivamente dai Romani intorno al IV-III sec. a.C., la via Latina congiunse Roma a Capua attraversando i monti Lepini, Ausoni, Aurunci e le valli dei fiumi Sacco e Liri e mantenne la sua importanza per tutta l’antichità. Anche durante il Medioevo essa fu preferita come viabilità per Napoli per la migliore conservazione rispetto all’Appia e la presenza di una serie di edifici di culto cristiani lungo il tracciato.