9 settembre 2022
Scavi nell’ex convento
Durante i lavori di scavo previsti nell’ambito del progetto di ripristino post-terremoto (2012) e riqualificazione del complesso architettonico dell’ex convento di S. Francesco a Mirandola (Mo) è stata scoperta la porzione di un sepolcreto, databile al Basso Medioevo, cioè all’epoca compresa convenzionalmente fra il 1000 e la scoperta dell’America (1492).
Sotto osservazione
La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, in accordo col Comune di Mirandola, aveva già attivato nei mesi scorsi il controllo archeologico in corso d’opera sulle operazioni di scavo. Ora gli archeologi stanno mettendo in luce alcune sepolture databili in base alle indagini preliminari fra il XIV e il XVI secolo, rinvenute all’esterno del chiostro dell’ex convento.
Grandi e piccoli insieme
Si tratta di inumazioni di bambini e adulti, deposte in fosse scavate nel terreno: le sepolture, organizzate su più livelli sovrapposti, risultano tutte disposte in senso canonico, col capo posto a ovest e rivolto verso est, idealmente volto verso il sole nascente, verso cioè la rinascita cristiana nell’aldilà.
La sepoltura più recente invece ha orientamento nord-sud ed è costituita da due inumati, deposti contemporaneamente, con caratteristiche ossee differenti rispetto agli altri corpi deposti.
Nudi al cospetto di Dio
I corpi sono stati sepolti senza alcun elemento di corredo funebre, come di consueto per le inumazioni di quest’epoca: il rito cristiano infatti prevedeva che il defunto dovesse presentarsi dinnanzi a Dio privo di qualunque ornamento terreno.
La stretta collaborazione tra archeologi e antropologi, permette di analizzare e determinare con modalità scientifiche alcune caratteristiche dei defunti, come il sesso, l’età della morte, gli stili di vita e le principali patologie di cui erano eventualmente stati affetti. L’edificio del convento di San Francesco venne edificato nel corso del XIII secolo, annesso all’omonima chiesa, una delle prime costruite in Emilia dall’ordine dei Frati minori cui prima attestazione a Mirandola è del 1287.