Incontro con Francesca Spatafora La voce della storia

Archeologia Viva n. 150 – novembre/dicembre 2011
pp. 74-76

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«In Sicilia si confrontarono le superpotenze dell’antichità»

«Greci Fenici e Cartaginesi Romani e prima ancora Siculi Sicani Morgeti ed Elimi: popoli fra storia tucididea e archeologia»

«Commossa davanti alle fosse comuni delle battaglie di Himera»

«Secoli di splendore con Arabi e Normanni»

«La Dea (Demetra) è di Morgantina ma il Satiro cosa c’entra con Mazara?»

Incontriamo Francesca Spatafora a Ustica durante l’annuale campagna di scavi al villaggio preistorico del Faraglione a cui partecipano i lettori di Archeologia Viva. La Dottoressa è abbastanza presa perché, oltre a dirigere le ricerche sull’isola, sta curando l’allestimento del nuovissimo Museo archeologico, realizzato – grazie a un discreto rivolo di fondi europei intercettati dall’Amministrazione locale e dalla Soprintendenza – nei locali delle ex prigioni per confinati.

Poi l’aspetta la gestione del Parco di Himera di cui, solo recentemente, è stata nominata direttore. In passato, oltre due decenni trascorsi alla Soprintendenza di Palermo, dove ha ricoperto la carica di direttore della Sezione Archeologica, alle prese con un territorio ricchissimo e complesso per problematiche di storia antica e d’impatto con il presente. Al di là di un sorriso sempre pronto, Francesca Spatafora è un tipo grintoso, non propensa a permettere abusi.

Con questo spirito e questa filosofia ha diretto la Soprintendenza di Palermo e condotto gli scavi nel capoluogo, a Mozia, Solunto, Monte Iato, Monte Maranfusa, Entella, Montagnola di Marineo, Poggioreale, Mokarta, Mazara del Vallo, Carini, Corleone, Bisacquino… incontrando tutti i popoli – e non sono pochi – che a partire dalla preistoria sono comunque arrivati in Sicilia, spesso lasciando sull’isola il meglio di sé.

Attraverso i molti scavi che lei ha condotto possiamo ricostruire la storia della Sicilia antica…
Le culture più antiche in cui mi sono imbattuta risalivano al Neolitico. Lo scavo di Roccapalumba, nel palermitano, ha restituito, tra l’altro, uno dei complessi ceramici di età neolitica tra i più consistenti dell’isola. I siciliani di Roccapalumba, vissuti tra seimila e cinquemila anni prima di Cristo, erano portatori di una cultura raffinatissima. […]