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Kurdistan iracheno: inaugurato il parco archeologico del complesso di Faida

21 ottobre 2022


Momento storico

Dopo quattro anni di lavoro a Duhok, nel Kurdistan iracheno, ha visto la luce il Parco archeologico di Faida, dedicato al grandioso complesso d’irrigazione assiro risalente a circa 2700 anni fa.
Il progetto, dal titolo Kurdish-Italian Faida Archaeological Project (Kifap) , è diretto da Daniele Morandi Bonacossi, del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo friulano, e da Bekas Jamaluddin Hasan della Direzione delle Antichità di Duhok.

Un articolo speciale dedicato alle ultimissime scoperte in Assiria da parte dell’Università di Udine, a firma del professor Daniele Bonacossi, sarà pubblicato sul numero di Archeologia Viva di Gennaio/Febbraio 2023.

Non un canale qualunque

Il progetto di scavo, documentazione, protezione, restauro e valorizzazione condotto dagli archeologi dell’Ateneo friulano è iniziato nel 2019. L’apertura della prima fase del parco d’ora in poi permette l’accesso a un percorso di visita lungo l’antico canale assiro scavato probabilmente a cavallo tra l’VIII e il VII sec. a.C.
Un grande manufatto decorato da tredici imponenti rilievi rupestri scolpiti lungo una delle sponde. Si tratta del primo parco archeologico “dedicato” nel Kurdistan iracheno e in Iraq.

Un complesso grandioso e antichissimo

Opera del re Sennacherib (704-681 a.C.) o, forse, già di suo padre Sargon II (721-705 sec. a.C.), il complesso di Faida è costituito da un canale d’irrigazione lungo oltre dieci chilometri e da una serie di monumentali rilievi rupestri che rappresentano il sovrano costruttore in preghiera di fronte alle sette principali divinità del pantheon assiro (Ashur, Mullissu, Sin, Nabu, Shamash, Adad, Ishtar).

Dal Friuli al Kurdistan

Per l’Università di Udine erano presenti all’inaugurazione anche il rettore, Roberto Pinton, e la direttrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale, Linda Borean.

Il professor Morandi Bonacossi (nella foto sopra) ha spiegato come «attraverso la musealizzazione dello straordinario complesso di arte rupestre di Faida, l’Università di Udine restituisce alla comunità locale e internazionale un sito archeologico unico nell’intera Mesopotamia, ponendosi come università leader nella valorizzazione del patrimonio archeologico dell’Iraq».

Per la prima volta sotto gli occhi di tutti

All’evento hanno partecipato centinaia di persone che per la prima volta hanno potuto ammirare gli straordinari rilievi rupestri scoperti dalla missione archeologica curdo-irachena.

Inaugurazione con le autorità

Alla cerimonia erano presenti: il governatore di Duhok, Ali Tatar; il ministro delle Municipalità e del Turismo del Governo regionale del Kurdistan iracheno, Sasan Awni; l’ambasciatore d’Italia a Baghdad, Maurizio Greganti; l’ambasciatrice d’Italia a Bratislava, Catherine Flumiani; il console d’Italia a Erbil, Michele Camerota; il rettore Roberto Pinton e la direttrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale Linda Borean dell’Università di Udine; il direttore della sede di Amman dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, Emilio Cabasino; il direttore di Unesco Iraq, Paolo Fontani.

Sinergie e collaborazioni

Il progetto è supportato da Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ALIPH Foundation, Gerda Henkel Stiftung, Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, 3D Target, 3Dflow. Inoltre, si avvale della collaborazione tecnica di numerose altre istituzioni, quali l’Università degli Studi di Roma Tre, il Politecnico di Milano e l’Istituto Veneto per i Beni Culturali.

Visita virtuale

Faida è visitabile anche grazie a un tour virtuale al link http://www.terradininive.com/visita-virtuale-di-faida/?lang=en.