Con i Lettori Allegato in omaggio

Archeologia Viva n. 216 – novembre/dicembre 2022
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Un omaggio esclusivo. Al presente numero di AV trovate allegata la rivista “MP”, organo della Fondazione Mont’e Prama pubblicato per iniziativa del suo presidente Anthony Muroni, con la direzione scientifica dell’amico archeologo Giorgio Murru e la cura editoriale di Nicola Castangia, anche lui noto ai nostri lettori come eccellente fotografo interprete della sua Sardegna. La vicenda dei Giganti di Mont’e Prama copre quasi mezzo secolo di storia archeologica dell’Isola dei Nuraghi, da quel lontano 1974 quando alcuni contadini scoprirono delle sepolture vicino allo stagno di Cabras, in un sito che si sarebbe rivelato una miniera di reperti di eccellenza, capaci di testimoniare i vertici di un’arte scultorea senza paragoni a livello mediterraneo.

In quasi cinquant’anni la vicenda dei Giganti, pur condotta nei vari segmenti da mani eccellenti, non sempre ha conosciuto quei criteri di coordinamento, omogeneità operativa e chiarezza d’intenti che sono indispensabili per garantire correttezza di lettura filologica e lo stesso destino espositivo auspicabile per una simile scoperta. Sono pugilatori, arcieri, guerrieri insieme a pietre sacre e modelli di nuraghe che ci sono arrivati in migliaia di frammenti, recuperati in tempi diversi, in tante campagne di scavo dirette da più archeologi.

Al puzzle rompicapo della ricomposizione dei pezzi si è sommata così la eterogeneità delle operazioni. Ora è giunto il momento di riassumere il tutto con uno scrupoloso lavoro di verifica su quanto già è stato fatto e di procedere nei restauri, nei riassemblaggi e nelle indagini sul magnifico territorio della penisola del Sinis, perché è evidente a chiunque mastichi un po’ di archeologia che la comprensione di qualsiasi reperto è strettamente legata al contesto dei rinvenimenti. La Fondazione Mont’e Prama, con la sua giovane direttrice Nadia Canu, ha di fronte a sé questo compito “storico” per la stessa immagine della Sardegna nel mondo.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”