Incontro con Giorgio Ieranò La voce della storia

Archeologia Viva n. 217 – gennaio/febbraio 2023
pp. 74-76

Intervista di Giulia Pruneti

«Il mito di Atene è stato costruito dagli stessi ateniesi»
«Il nome di Sparta era legato alla musica tanto quanto alla guerra»
«I poemi omerici sono poemi-mondo: contengono una costellazione di situazioni»
«Il mare per i Greci è uno spazio prodigioso ma al tempo stesso terribile»
«Studiare la storia? Significa essere curiosi delle vite degli altri»

Sparta contro Atene. Democrazia contro tirannia. Guerra contro pace. Progressisti contro conservatori. Non è con il gioco degli opposti che si fa la Storia. Men che meno quella dell’Antica Grecia.

La dialettica, le infinite sfumature dei suoi protagonisti, le dinamiche interne magari impercettibili ma foriere di cambiamenti radicali sono il terreno da cui ripartire per Giorgio Ieranò che, ricollegandosi al suo ultimo libro (Atene. Il racconto di una città, Einaudi 2022), ci svela come non tutto è come sembra o meglio come finora è stato raccontato.

Odinario di Letteratura greca all’Università di Trento, saggista e traduttore teatrale, Ieranò si occupa in particolare di mitologia, teatro greco e della tradizione dell’antico nella cultura moderna.

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