Roma. Alla ricerca del Medioevo La capitale perduta

Archeologia Viva n. 217 – gennaio/febbraio 2023
pp. 26-38

a cura di Archeologia Viva

Furono tempi difficili ma ricchi di novità dove l’entusiasmo per il progressivo affermarsi del Cristianesimo nella ex capitale dell’Impero riuscì a coesistere con le difficoltà dei rapporti politici interni e internazionali in un’alternanza continua di trionfi e sconfitte

A partire dalla crisi della romanità la complessa vita dell’Urbe si riflette nelle testimonianze materiali e artistiche giunte fino a noi
Almeno in quelle sopravvissute a razzie e devastazioni millenarie e fino ai picconi del secolo scorso di cui ora ci parla una bella mostra a Palazzo Braschi

È difficile recuperare l’immagine di Roma in quel lungo periodo che va dalla caduta del-l’Impero d’Occidente nel 476, con la deposizione di Romolo Augustolo a Ravenna da parte del barbaro Odoacre, al 1309 quando Clemente V (1305-1314), già distintosi per aver soppresso l’ingombrante ordine dei Templari, trasferì la sede papale ad Avignone: sono quasi mille anni di storia dell’Urbe di cui oggi sopravvive solo un pallido riflesso in angoli da scoprire, in gran parte spazzata via per volontà diverse, tutte tese a realizzare magniloquenti progetti.

Così, se a partire da Giulio II (1503-1513) sparì poco a poco l’antica S. Pietro, Sisto V (1585-1590), nel suo progetto di un nuovo impianto urbanistico, cancellò completamente il Patriarchio, l’antico palazzo al Laterano che era stata la sede del papa e della curia.

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(Foto articolo web: Shutterstock)