Turchia: ritrovata la mitica città di Zippalanda?

22 dicembre 2022


Una struttura enigmatica  

Turchia centro-settentrionale, sito archeologico di Uşaklı Höyük. È qui, nel cuore dell’altopiano anatolico, che il team internazionale di archeologi guidato dall’Università di Pisa ha riportato alla luce una misteriosa struttura circolare di epoca ittita.


Archeologi dell’Università di Pisa sullo scavo del sito di Uşaklı Höyük in Turchia. Sullo sfondo la struttura circolare di epoca ittita in corso di studio. 

È la famosa città-santa?

Il ritrovamento, assieme agli altri avvenuti nel corso delle precedenti campagne di scavi, potrebbe confermare che il sito è veramente l’antica città-santa di Zippalanda, centro di culto del potente Dio della Tempesta, oltre che sede di un santuario e di una residenza reale. Nell’ambito della medesima campagna archeologica sono riemersi anche i resti di una grande cinta muraria a gradoni che circonda la cittadella dell’età del Ferro e alcune tombe di età tardoantica.

Un rompicapo interpretativo

«L’interpretazione di questa struttura circolare – spiega Anacleto D’Agostino dell’Università di Pisa, che dirige gli scavi – è molto difficile al momento e sarà necessaria un’estensione dei lavori che permetta di farsi un’idea di cosa ci sia attorno a essa».

«La sua collocazione a nord di quello che, probabilmente, è il principale tempio della città, non lontano dal fiume che scorre vicino alla base degli spalti, ci fa propendere tuttavia per un’interpretazione in chiave rituale di questo ritrovamento, la cui importanza è data anche dal fatto che non sono documentati altri siti simili risalenti a questo periodo. Se così fosse  questa struttura, assieme agli altri reperti scoperti negli corso degli anni, contribuirebbe a rafforzare l’identificazione di Uşaklı con l’importante città ittita di Zippalanda».

Un sito “rivelatore”

In quindici anni di indagini e scavi, il lavoro degli archeologi ha permesso di far riemergere i resti di edifici monumentali e frammenti di tavolette con iscrizioni in cuneiforme, contribuendo alla ricostruzione di un periodo di primaria importanza per il Vicino Oriente e il bacino orientale del Mediterraneo, quando gli Ittiti, popolazione che parlava una lingua appartenente alla famiglia delle lingue indoeuropee, fecero la loro comparsa tra i protagonisti della grande storia, costituendo il potente regno di Hatti.

Architetture e materiali, quelli ritrovati durante gli scavi, la cui consistenza e qualità, oltre a rendere sempre più solida l’identificazione tra Uşaklı Höyük e la città santa di Zippalanda, mostrano anche come questo sito sia stato occupato in maniera estesa a partire dalla fine del Bronzo Antico fino all’epoca romano-bizantina, con sporadiche tracce più recenti che arrivano fino al periodo ottomano.


In apertura: foto da drone della parte del sito interessata dagli scavi nella campagna 2022. A sinistra l’Area A con il grande edificio II, il probabile tempio ittita nella città bassa; al centro l’area F dove è stata riportata alla luce la struttura circolare; alla base della cittadella una porzione del glacis in pietre dell’età del Ferro.