Mesopotamia, Iraq: alle origini dei Sumeri

11 gennaio 2022


di Davide Nadali
Sapienza Università di Roma

A Nigin, l’odierna Tell Zurghul, fiorente città dell’antico Stato di Lagash, si sono da poco conclusi gli scavi di Sapienza Università di Roma e Università di Perugia con nuovi importanti dati sulle fasi della città risalente al V millennio a.C. e nel periodo di massima espansione nel III millennio a.C.

Un edificio di culto prima dei Sumeri

L’Area B di Tell Zurghul, una piccola collina di circa 4 ettari di estensione, è occupata nel periodo Ubaid (V millennio a.C.). Le indagini, intraprese nel 2019 e continuate nel 2022, hanno portato all’identificazione della pianta di una struttura che, per gli arredi fissi (piccolo altare) e i materiali, come gli incensieri che trovano confronti diretti con quelli scoperti a Eridu, può a buon titolo ritenersi un edificio di culto.

Gruppo di incensieri ritrovati in una stanza della struttura dell’Area B del Periodo Ubaidnadali

Quando intorno c’era l’acqua (e gli squali toro)

Accanto a questi materiali, il rinvenimento di un alto numero di pesi in argilla per la pesca, assieme a falcetti e resti di pesci, denota come l’edificio fosse verosimilmente adibito ad altre attività di immagazzinamento, forse in qualche modo connesse con il culto o comunque con la pratica della pesca. Gli studi finora condotti dal gruppo di ricerca italiano sulla morfologia del paesaggio e sull’ecosistema antico hanno infatti rivelato come l’insediamento antico fosse interamente circondato dall’acqua, in un ambiente paludoso ricco di specie animali ittiche, fra cui gli squali toro.

Pesi in argilla per le reti da pesca rinvenuti accatastati in un ripostiglio della struttura dell’Area B del Periodo Ubaid

La collina templare della dea Nanshe

Il grande santuario Sirara dedicato alla dea Nanshe, costruito nel corso del III millennio a.C., riabilitato dal sovrano Gudea, ma andato distrutto a seguito dell’invasione degli Elamiti, doveva originariamente sorgere sulla sommità della collina principale del sito. Prove dell’antico tempio sono state raccolte dagli archeologi, come i numerosi coni iscritti del sovrano Gudea che erano infissi nei muri del tempio e la piattaforma che doveva sostenere appunto il complesso sacro.

Veduta aerea dell’area di lavorazione, delimitata a est da un muro in mattoni crudi, verosimilmente connessa all’edificio di culto della dea Nanshe sul fianco

Figurina fittile di oca, animale sacro simbolo della dea Nanshe

Ingegneri idraulici d’antan

Le indagini della campagna del 2022 sul fianco meridionale della collina hanno portato alla scoperta delle fasi più antiche, tra il 2500 e il 2300 a.C. (Periodo Protodinastico): si tratta di ampie corti e ambienti provvisti di installazioni (forni a tannur) per la cottura di cibi, con la presenza di almeno sei drains, profondi canali di scolo per le acque, sofisticate opere di ingegneria idraulica dei Sumeri per il controllo del deflusso e dell’accesso dell’acqua. Abbiamo quindi l’evidenza delle officine templari dell’edificio sacro di Nanshe del III millennio a.C. dove gli alimenti erano centralmente immagazzinati, trasformati e redistribuiti.

Abbondante ceramica (giare e ciotole) ritrovate sul piano dello spazio aperto provvisto di forni a tannur e punti di fuoco


In apertura: Foto area della struttura nell’Area B di Tell Zurghul del Periodo Ubaid