Incontro con Eva Cantarella La voce della storia

Archeologia Viva n. 148 – luglio/agosto 2011
pp. 80-81

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«I Greci sono stati dei grandi maestri ma la civiltà ha origini ben più lontane e complesse»

«2500 anni fa Eschilo ricorda l’importanza di non farsi giustizia da sé»

«Ulisse possiede valori etici e di giustizia»

«Le divinità pagane non potevano dare l’esempio»

«Sicuramente per le donne era meglio vivere a Roma che ad Atene»

Una donna che ha insegnato per vent’anni Istituzioni di diritto romano e di diritto greco antico all’Università di Milano. Non siamo troppo abituati a vedere il “gentil sesso” su simili cattedre… Prima di tutto una donna. Se vogliamo, un’intellettuale donna della nostra epoca. Eva Cantarella non ha perso occasione per esprimere nella sua ricerca e nella sua pubblicistica un angolo di visuale più dinamico e creativo di quello solitamente coltivato dai colleghi maschi.

Così le austere e profonde materie d’insegnamento, solidamente ancorate al mondo greco e romano, hanno costituito la base per indagini e consideraioni sui modi attuali di tematiche antiche. Temi che, insieme alla preparazione, esprimono, nel venire affrontati, appunto la sensibilità e la delicatezza di una donna.

Ecco quindi, la giustizia, la violenza, l’amore, la condizione femminile, l’omo/bi-sessualità. e il passato come possibile costante di informazione e confronto: la Historia non è magistra vitae, ma chi non la conosce brancola come n cieco. […]