News

Gerusalemme la storia in una… mano

27 gennaio 2023


Elementi delle fortificazioni dell’antica Gerusalemme e l’impronta di una mano scolpita nella roccia sono stati scoperti a Gerusalemme durante gli scavi svolti dall’Autorità israeliana per le Antichità. Le indagini sono state effettuate lungo la via principale Sultan Suleiman che corre lungo le mura cittadine.

Lo scavo in Sultan Suleiman Street

Finestra sul passato

Durante gli scavi è stata messa in luce parte di un profondo fossato difensivo che circondava le mura cittadine, probabilmente risalente al X sec. d.C. e forse precedente. L’impronta di una mano scolpita è stata scoperta sul muro del fossato. Commenta Zubair Adawi, direttore degli scavi dell’Autorità israeliana per le Antichità: «la gente non sa che la trafficata strada attuale è costruita direttamente sopra un enorme fossato, un canale scavato nella roccia largo 10 metri e profondo tra i 2 e i 7.  Il fossato, che circonda l’intera Città Vecchia, risale a circa 1.000 anni fa, al X sec. d.C. o poco prima, e la sua funzione era impedire al nemico che assediava Gerusalemme di avvicinarsi alle mura e irrompere nella città».

Zubair Adawi, direttore degli scavi della Israel Antiquities Authority

Storie di mura, frecce e cavalieri

Aggiunge Amit Re’em, direttore regionale di Gerusalemme presso l’Autorità israeliana: «Le imponenti mura e porte della Città Vecchia oggi visibili furono costruite nel XVI secolo dal sultano ottomano  Solimano I il Magnifico. Le precedenti mura di fortificazione che circondavano l’antica città di Gerusalemme erano molto più imponenti. Nell’epoca delle battaglie dei cavalieri, delle spade, delle frecce e della cavalleria alla carica, le fortificazioni di Gerusalemme costituivano una difesa formidabile e complessa per resistere anche a grandi eserciti».

Un assedio difficile e pericoloso

«Gli eserciti che cercavano di prendere la città nel Medioevo – prosegue Re’em – dovevano attraversare il profondo fossato e dietro di esso due ulteriori spesse mura di fortificazione, mentre i difensori  sulle mura  facevano piovere fuoco e zolfo. Come se ciò non bastasse, c’erano tunnel segreti nelle fortificazioni, alcuni dei quali scoperti dagli archeologi in precedenti scavi, per mezzo dei quali i difensori della città potevano emergere nel fossato e attaccare il nemico di sorpresa, per poi ritirarsi in città. Gli storici che accompagnarono la Prima Crociata, descrivono l’arrivo dei Crociati alle mura di Gerusalemme nel giugno del 1099. Esausti per il viaggio, si fermarono di fronte all’enorme fossato, e solo dopo cinque settimane riuscirono a penetrare sotto il pesante fuoco dei difensori musulmani ed ebrei».

Una mano che conta” il tempo”

Nel corso degli scavi è stata poi trovata un’impronta di mano scolpita nel muro del fossato. A oggi, gli archeologi non hanno decifrato il significato di questa scultura. «Simboleggia qualcosa? Indica uno specifico elemento vicino? O è solo uno scherzo locale? Solo il tempo può dirlo”, affermano i ricercatori.

Secondo Eli Escuzido, direttore dell’Autorità israeliana per le antichità: «Molti hanno sognato e combattuto per Gerusalemme, e le fortificazioni della città ne sono una silenziosa testimonianza. I reperti archeologici ci permettono di visualizzare gli eventi drammatici e gli sconvolgimenti che la città ha subito. Si può davvero immaginare il tumulto e quasi annusare il fumo della battaglia. Stiamo svelando  l’intensa storia militare della città e faremo grandi sforzi per esporre i reperti al grande pubblico».

La mano scolpita sul muro del fossato


Foto: Yoli Schwartz, Autorità israeliana per le antichità