Sudan orientale dove si incontrano le civiltà Dentro lo scavo

Sudan orientale dove si incontrano le civiltà

Archeologia Viva n. 148 – luglio/agosto 2011
pp. 64- 70

di Andrea Manzo

Fra Sudan ed Eritrea a partire dall’età del Bronzo si formarono vivaci culture alimentate dagli intensi cambi commerciali con la valle del Nilo e la costa del mar Rosso

È ripresa nel Sudan orientale l’attività di ricerca della missione archeologica dell’Università “L’Orientale” di Napoli. La regione studiata è al confine con l’Eritrea: un vasto bassopiano punteggiato da massicci granitici (jebel) e percorso dal Gash e dall’Atbara, due fiumi che nascono sull’altopiano etiopico-eritreo e fluiscono verso la valle del Nilo.

Il Gash termina oggi con un delta endoreico che forma una delle aree più fertili del Sudan; l’Atbara invece è l’ultimo grande affluente del Nilo prima del deserto nubiano.

Le ricerche, avviate nel 1980 da Rodolfo Fattovich, sempre de “L’Orientale”, avevano già evidenziato l’importanza dell’area per la storia dell’Africa nordorientale. La regione vide infatti lo sviluppo di una tradizione culturale autonoma a partire dal 5000 a.C. e di un’economia agropastorale forse dal 4000 a.C.

Tra le espressioni più peculiari delle culture della regione vanno ricordate le stele funerarie monolitiche, attestate dal 2000 a.C. circa, forse gli antecedenti delle grandi stele di Aksum che molto tempo dopo compariranno sull’altopiano etiopico.

Nelle medesime fasi – caso unico in Africa a sud di Egitto e Nubia – troviamo architetture in mattoni crudi e segni di gerarchizzazione sociale, come ci attestano le scoperte di sigilli e di altri indicatori di attività amministrativa. […]