Il Neanderthal di Altamura. Il grido di un prigioniero Preistoria europea

Archeologia Viva n. 218 – marzo/aprile 2023
pp. 28-39

di Giorgio Manzi

L’unico scheletro completo di Homo neanderthalensis giace ancora in un buio e quasi inaccessibile cunicolo dell’Alta Murgia barese prigioniero della sua splendida tomba naturale fra concrezioni calcaree ed efflorescenze coralloidi

Uno dei più noti paleoantropologi a capo del gruppo di ricerca che negli ultimi anni ha operato su questo straordinario reperto umano fa il punto della situazione e avanza proposte per il futuro

Leggiamo, sulle pagine di una Archeologia Viva dell’ormai lontano 1996, l’incipit di un articolo dedicato al cosiddetto “Uomo di Altamura”: «Sono passati tre anni da quando avveniva in Puglia una delle più importanti e spettacolari scoperte: quella dello scheletro di un uomo del Paleolitico, ritrovato in fondo alla grotta dove forse era entrato vivo!» (Eligio Vacca, AV n. 57). Potremmo iniziare anche noi così, salvo che dobbiamo aggiungere uno zero e sostituire “tre” con “trenta”.

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