News

Luigi Basiletti: Brescia lo celebra

4 aprile 2023


S’intitola Basiletti e l’Antico la mostra allestita fino al 3 dicembre a Palazzo Tosio, splendida dimora neoclassica sede dell’Ateneo di Brescia.
L’esposizione
racconta una straordinaria avventura archeologica e la storia del suo promotore Luigi Basiletti, ma anche i duecento anni dall’avvio della campagna di scavi che ha portato alla scoperta del Capitolium e della Vittoria Alata.

Il primo crowdfunding della storia

Luigi Basiletti (1780-1859) pittore-archeologo vicino a Canova (suo mentore a Roma), fu sostenuto dal cenacolo di intellettuali del conte Paolo Tosio, ma anche dalla città di Brescia che si attivò per finanziare l’impresa, con la prima campagna di crowdfunding culturale della storia.

Il racconto prende forma con dipinti, acquerelli, incisioni e medaglie, in dialogo con la collezione permanente di Palazzo Tosio, dove Basiletti lavorò come pittore, decoratore ed esperto di antichità. L’esposizione è anche l’occasione per visitare il palazzo, solitamente non aperto al pubblico, e di vedere per la prima volta in assoluto l’Ala Est appena restaurata.

L’elegante Palazzo Tosio

Palazzo Tosio, oggi sede dell’Ateneo, era destinato ad accogliere la collezione d’arte della famiglia, costituita con il contributo fondamentale di Basiletti, e divenuta, nel 1851, la prima Pinacoteca pubblica di Brescia.

Il Capitolium e la Vittoria Alata

L’esposizione ripercorre, attraverso opere di Luigi Basiletti e non solo, la formazione dell’artista e una grande avventura archeologica ed è curata da Roberta D’Adda, Bernardo Falconi e Francesca Morandini, nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, affiancando prestiti della collezione Pinacoteca Tosio Martinengo con opere appartenenti a Palazzo Tosio tra cui arredi e decorazioni parietali.

Gran finale (con sorpresa)

La scoperta del Capitolium fu una vicenda straordinari iniziata il 4 aprile del 1823 e culminata con il ritrovamento del bronzo della Vittoria Alata, il 20 luglio 1826.
Un’impresa resa possibile dall’intraprendenza di Basiletti, dalla sua competenza, dal legame con i conti Tosio, dall’entusiasmo e dall’impegno del cenacolo di intellettuali dell’Ateneo, di cui Basiletti e Tosio erano soci, e di tutta la cittadinanza, che si adoperò nel sostegno ai lavori con una delle prime imprese di crowdfunding culturale della storia.

Gli anni col Canova

Luigi Basiletti e l’Antico è testimonianza concreta della capacità artistica così come della vasta conoscenza del pittore-archeologo, acquisita a Roma sotto l’egida di Antonio Canova, tra il 1803 e il 1809, entrando in contatto con le più aggiornate correnti del neoclassicismo, grazie agli studi di architettura, di antiquaria, al culto per l’archeologia e accostandosi, nel contempo, alla pittura di paesaggio, grazie alla frequentazione di vedutisti nordici conquistati dal fascino della Città Eterna e dal suo territorio disseminato di rovine. Come da tradizione Basiletti, partito come pittore di figura, a Roma conosce e riproduce dal vero i resti archeologici ricreando, allo stesso tempo, paesaggi immaginari popolati dai miti e leggende.

Immancabile Grand Tour

Secondo il costume del tempo, Basiletti visita alcuni luoghi del Grand Tour: particolarmente ricche di dettagli sono le escursioni nel Regno di Napoli; a Cuma, Pozzuoli, Capua, dove realizza numerosi acquerelli e infine a Pompei che in quegli stessi anni si arricchiva di nuove scoperte, diventando una tappa obbligatoria dei viaggi, grazie agli incentivi agli scavi e alle numerose pubblicazioni promosse dalla regina consorte del Regno di Napoli, Carolina Bonaparte.

Un entusiasmo e un bagaglio di conoscenza che Basiletti porterà a Brescia, nella grande impresa degli scavi, che lo vede promotore  di ogni cosa, avviando indagini archeologiche nate dall’intuizione intorno al ritrovamento, in un prato, di una colonna scanalata con capitello. Una campagna che porterà alla luce il tempio capitolino, le aule, gli arredi lapidei e il deposito di bronzi, con lo straordinario ritrovamento della Vittoria Alata.

 La capacità di guardare oltre…

Nel pieno spirito di condivisione della cultura, il progetto di Basiletti non si ferma ai ritrovamenti, ma culmina con la realizzazione del museo cittadino, il Museo Patrio, inaugurato nel 1830 entro le tre celle del Capitolium e destinato a raccogliere non solo i ritrovamenti della Brixia romana, ma anche reperti tardo-antichi e longobardi, con una visione all’avanguardia, che anticipa la disciplina museografica in senso moderno.


Informazioni: www.ateneo.brescia.it
www.bresciamusei.com