Incontro con Oscar Mei La voce della storia

Archeologia Viva n. 219 – maggio/giugno 2023
pp. 74-76

Intervista di Giulia Pruneti

«A dieci anni presi un piccone e iniziai a scavare nel pollaio»
«Dirigere gli scavi a Cirene l’“Atene d’Africa” è un grandissimo onore»
«A Selinunte l’anastilosi parziale del Tempio G è auspicabile»
«Sui Bronzi di Cartoceto continuiamo a indagare: ancora tanti interrogativi
»

«Quando scoccò la scintilla per l’archeologia?». Una domanda quasi di rito per un archeologo, a cui Oscar Mei risponde con una storia familiare e professionale da leggere d’un fiato. Possiamo immaginarcelo quel ragazzo appena decenne alle prese con uno scavo “fai da te” all’interno dell’area archeologica della città romana di Forum Sempronii, oggi la marchigiana Fossombrone, dove, caso più che fortunato, abitavano proprio i suoi nonni.

Tra predisposizione naturale – «alle elementari già divoravo enciclopedie archeologiche» – e fauste influenze ambientali vinceranno il costante impegno e i lunghi studi fino a trasformare la passione in professione. Il primo scavo? Proprio laddove “mosse i primi picconi”, Forum Sempronii, ma in realtà era solo l’inizio di una lunga storia.

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