La Mac(ch)ina Celeste di Nerone. Sotto il “cielo” della Domus Aurea Tecnologia e potere

Archeologia Viva n. 219 – maggio/giugno 2023
pp. 28-38

di Andrea CarandiniNicolò Squartini

La celebre residenza dell’imperatore sul monte Oppio conserva la grandiosa sala per i banchetti a suo tempo spettacolare anche per l’emisfero celeste che ruotava all’interno della cupola
Ora Andrea Carandini e un allievo di Paolo Carafa e Maria Teresa D’Alessio rileggono la domus Aurea nel complesso delle residenze imperiali avanzando un’ipotesi precisa sul funzionamento delle strutture ruotanti che dovevano caratterizzare i triclini più monumentali dell’epoca

Uno dei maggiori problemi nello studio dell’architettura romana in Italia sta nel fatto che scavi e rilievi del passato lasciano a desiderare; questi ultimi in particolare, riguardo a pavimenti, elevati e coperture, per l’assenza di edizioni adeguate. Un caso della carenza appena citata fa impressione: la domus Aurea, fatta costruire da Nerone sul colle Oppio dopo il grande incendio di Roma del 64.

È bene tenere presente che oggi è possibile realizzare rilievi di alta precisione in tempi molto contenuti, come ad esempio si è visto con il rilievo totale a nuvola di punti dell’intera villa Adriana a Tivoli, attuato in sei mesi da un solo archeologo, Fabio Cavallero della scuola di Paolo Carafa.

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