Incontro con Luciano Canfora La voce della storia

Archeologia Viva n. 147 – maggio/giugno 2011
pp. 70-71

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«Ogni generazione vive la sua esperienza storica spesso senza fare tesoro degli errori passati»

«Una circolarità tra passato e presente al centro della quale è la coscienza dell’individuo: questa è la storia»

«La democrazia è un prodotto chimico instabile»

«Libertà: il concetto più elevato che l’umanità sia riuscita a concepire»

Con Luciano Canfora non è facile. Sono troppi i temi possibili. L’uomo, di profonda formazione classica, crede in quello che, con un’espressione molto abusata, si chiama “approccio multidisciplinare”; inoltre la sua curiosità è tale da non consentirgli ritirata alcuna.

Dunque, con Canfora, si parla di tutto; alla fine, della stessa natura umana, anche se fra le varie qualifiche manca quella di filosofo.

Uomo mite, mitissimo, ma attenti… dalla polemica tagliente, implacabile, spietata e dannatamente colta. Lo si è visto con ilPapir di Artemidoro… Se afferra l’avversario non molla la presa fino a stramazzarlo. Uomo diretto. Quello che pensa dice. Dei suoi studi sull’antichità ha fatto una base formidabile di lettura della storia contemporanea.Ha un grande rimpianto: non aver potuto prndere parte, per motivi anagrafici, alla lotta contro il nazifascismo: «un momento fndativo, di grande dignità nella storia d’Italia».

Canfora insegna Filologia greca e latina all’Università di bari. La sua produzione saggistica è enorme, specchio di interessisconfinati 
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Una domanda quasi scontata, ma non troppo: conoscere il passato ci è utile? La storia è davvero maestra di vita oppure l’umanità dimentica?
Ci è utile e inutile al tempo stesso. La conoscenza della storia abitua il pensiero a spaziare su un arco temporale enormemente più lungo di quello della nostra semplice esistenza; ci dà la dimensione dell’umanità. Ma uesta conoscenza non fa sì che gli errori del passato non si ripetano. Ogni persona, ogni generazione, ogni epoca devono vivere la loro esperienza, spesso ripercorrendoerrori già commessi. È una situazione dialettica a cui non possiamo sottrarci. 
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