Grotta Lazio: statuetta di 7000 anni fa

17 maggio 2023


Nel Lazio raro ritrovamento di una statuina in argilla risalente a 7000 anni fa. La figura, dalle sembianze femminili, è stata rinvenuta nella grotta di Battifratta, presso Poggio Nativo in Sabina (Ri), ed è ora oggetto di uno studio coordinato dal Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza.

Una donna, una divinità, una bambola? Chi raffigura la statuina d’argilla rinvenuta negli scavi che la Sapienza sta conducendo dal 2021 in una grotta a Poggio Nativo in Sabina? Di sicuro è un ritrovamento eccezionale quello  avvenuto durante l’ultima campagna di scavo. Si tratta di una figurina in argilla risalente a circa 7000 anni fa, cioè a un periodo, il Neolitico, in cui la penisola era abitata dalle prime comunità agricole. I tratti del volto sono accennati in modo schematico, ma maggiore cura pare sia stata posta nella rappresentazione dell’acconciatura e delle decorazioni del corpo.

Acqua, vita e ritualità

La grotta di Battifratta si apre su un costone di travertino, lungo la valle di un piccolo affluente del fiume Farfa. L’attuale ingresso della grotta corrisponde allo sbocco di una antica sorgente, probabilmente a regime stagionale, che costituiva un punto di attrazione per le comunità umane del passato. «La presenza di ceramica industria litica, reperti faunistici e botanici su più livelli stratificati – spiega Cecilia Conati della Sapienza – rivela l’utilizzo della sorgente e della grotta non soltanto per l’approvvigionamento di acqua, ma anche per scopi sepolcrali e rituali, come testimoniano i resti scheletrici umani rinvenuti e la statuina in argilla».

Rara (e utilissima testimonianza)

La statuina è attualmente oggetto di uno studio multidisciplinare, coordinato dal Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza, sugli aspetti tecnologici e stilistici per conoscere le modalità di realizzazione del manufatto e per capire se rispecchia modelli iconografici riconducibili a tradizioni culturali precise. Questo prezioso reperto aggiungerà molte nuove informazioni su quello che si sta rivelando essere un sito chiave nella preistoria del Lazio e dell’Italia centrale .