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Germania: rinvenuta città scomparsa nel Medioevo

7 maggio 2023


Era stata ribattezzata l’Atlantide del Mare del Nord.
Mistero, leggenda, maledizione, i termini più spesso associati a un fenomeno che finora nessuno era riuscito a spiegare: la scomparsa improvvisa di Rungholt ricca e potente città sulla costa settentrionale della Germania, risucchiata dalle acque durante il Medioevo e mai più ritrovata.

«Sprofondata insieme ai suoi peccati»

La tradizione fece risalire la tragedia al lontano Natale del 1362, anno in cui l’intera comunità di Rungholt sparì inghiottita dalle acque del Mare di Wadden. E siccome, si sa, una storia tira l’altra, alla fine tra tutte ebbe la meglio la versione: «È stata la volontà di Dio: il cataclisma ha divorato l’insediamento come punizione per i peccati dei suoi abitanti. Per la loro eccessiva ricchezza».

Un veicolo di misurazione leggero fornisce una mappatura magnetica su vasta scala delle tracce di cultura che sono nascoste sotto l’odierna superficie delle piane di marea. (Foto/©: Dirk Bienen-Scholt)

Le ricerche archeologiche

Oggi utilizzando una complessa combinazione di metodi scientifici e archeologici, i ricercatori dell’Università di Kiel, dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, del Centro per l’archeologia baltica e scandinava e dell’Ufficio statale archeologico dello Schleswig-Holstein sono riusciti a individuare l’ubicazione esatta della chiesa di Rungholt  e quindi a chiarire finalmente una questione molto discussa da oltre cento anni.

La cooperazione interdisciplinare come chiave del successo

Spiega l’archeologo Dennis Wilken: «I resti di insediamenti nascosti sotto la marea vengono prima localizzati e poi mappati su una vasta area utilizzando vari metodi geofisici come la gradiometria magnetica, l’induzione elettromagnetica e la sismica».
La geofisica Hanna Hadler dell’Istituto di geografia della JGU aggiunge: «Sulla base di questa prospezione, facciamo carotaggi di sedimenti, le cui analisi consentono non solo di fare affermazioni sulle relazioni spaziali e temporali tra le strutture insediative, ma anche sullo sviluppo del paesaggio».

Le operazioni di carotaggio di sedimenti per ricostruire lo sviluppo del paesaggio nelle distese fangose. (Foto/©: Justus Lemm)

Fango antichissimo

Tutto ha avuto inizio nel maggio 2023 quando, vicino a Hallig Südfall, prospezioni geofisiche hanno rilevato una catena di tumuli medievali lunga due chilometri, precedentemente sconosciuta. Uno di questi tumuli mostra strutture che possono essere indubbiamente interpretate come le fondamenta di una chiesa di 40 per 15 metri: quella della scomparsa Rungholt. Al largo della costa, sempre sotto strati di acqua mista a fango secolare, sono riemerse  strutture murarie ricollegabili al porto commerciale medievale.

Corsa contro il tempo 

Oltre al carattere di archivio unico che le distese fangose ​​hanno per la ricostruzione del paesaggio culturale intorno a Rungholt, i risultati del progetto degli ultimi anni mostrano anche l’estremo pericolo che stanno correndo le tracce culturali di oltre 600 anni.  «Intorno a Hallig Südfall – concludono gli archeologi – molti resti di insediamenti medievali sono già stati gravemente erosi; ora dobbiamo fare in modo che Rungholt non scompaia di nuovo…e questa volta per sempre».


In apertura: Una speciale struttura metallica consente scavi archeologici di un metro quadrato nelle distese fangose durante la bassa marea. (Foto/©: Ruth Blankenfeldt)