Archeologia Viva n. 147 – maggio/giugno 2011
di Piero Pruneti
Avrei voluto parlare ancora del disastro dei beni culturali in Italia, non certo imputabile a calamità naturali. Un disastro di normale (mancata) amministrazione, di colpevole insensibilità, che ancora una volta ci (s)qualifica davanti al mondo, come responsabili di un patrimonio sterminato e magnifico, di cui altri, in altri Paesi, sarebbero lieti di poter solo leccare le briciole.
Di questo sfacelo (evidenziato dalle dimissioni, prima, di Salvatore Settis e, di recente, di Andrea Carandini dal Consiglio superiore per i Beni culturali) – i cui principali imputati senza appello sono coloro che ci governano – si è parlato più volte in questa sede, se ne è parlato e se ne parla dappertutto ed è quindi inutile riparlarne ora. R
imane solo da sperare che qualcuno si converta sulla via di Damasco oppure che se ne vadano tutti a casa e stiamo a vedere chi viene. Peggio di così… Rincuoriamoci leggendo la rivista. Troverete tutti articoli scritti di pugno dai diretti protagonisti di ricerche e iniziative culturali che – queste sì – ci fanno sentire di nuovo orgogliosi di essere italiani.
Sottolineo solo lo speciale sull’archeologia della Grande Guerra, collegato com’è alla memoria di un brano di storia dietro l’angolo.
L’archeologia ci restituisce testimonianze materiali oggettive, di fronte alle quali tante pagine scritte perdono colore: le indagini condotte sui luoghi della Grande Guerra – documentate nel lungo articolo curato da Franco Nicolis – ci fanno toccare con mano, senza distanze di sicurezza, i contorni di quell’immane tragedia europea e ancor più le sofferenze di milioni di giovani costretti per anni, pieni di pidocchi, nel fango e nella neve delle trincee, se poi riuscirono a riportare la pelle a casa.
L’articolo contiene un messaggio implicito. I ghiacci si sciolgono e, salendo su certe montagne, a tutti può capitare di imbattersi in reperti della prima guerra mondiale. Ora sapete quanto sono importanti.
Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”