Reggio Emilia. Memorie della città di Lepido Fra il Po e gli Appennini

Archeologia Viva n. 220 – luglio/agosto 2023
pp. 46-62

di Giada Pellegrini

Nel cuore della città emiliana che conserva il nome del celebre fondatore – lo stesso che lasciò l’impronta millenaria sulla vasta regione da poco conquistata dai Romani a sud del Po – là dove oggi convergono le strade dedicate agli scienziati che le hanno fatto onore sorge il Palazzo dei Musei

Un sistema plurale di collezioni e luoghi storici dove coesistono le memorie della natura dell’archeologia delle arti e del territorio

Nel centro storico di Reggio Emilia, dove si incontrano le strade dedicate agli scienziati che nel giro di due secoli hanno reso onore alla città – Lazzaro Spallanzani naturalista (1729-1799), Filippo Re botanico (1763-1817), Angelo Secchi astronomo (1818-1878), Gaetano Chierici paletnologo (1819-1886) – sorge il Palazzo dei Musei sede principale dei Musei Civici.

Si tratta di un sistema plurale di collezioni e luoghi storici, dove coesistono le memorie della natura, dell’archeologia, delle arti e del territorio, il cui primo nucleo risale a oltre duecento anni fa con la raccolta di Lazzaro Spallanzani appunto, una delle più significative del patrimonio civico. 

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