Archeologia Viva n. 220 – luglio/agosto 2023
pp. 22-30
di Cristina Bassi, Maria Raffaella Caviglioli, Cristina Dal Rì e Luisa Moser
Subito all’esterno delle mura di Tridentum sorgevano le residenze dei cittadini più ricchi del fiorente municipio romano nella valle dell’Adige
I resti più monumentali di una di queste lussuose abitazioni con il suo straordinario mosaico pavimentale riapre ora alle visite dopo una lunga vicenda di scavi e restauri
Nell’ormai lontano anno 1954 a Trento, durante i lavori per il nuovo Liceo scientifico in via A. Rosmini, venne individuato un grande vano con un mosaico di età romana in cui è rappresentato Orfeo che incanta le fiere.
Le successive indagini archeologiche, condotte a partire dal 1958 dalla Soprintendenza alle Antichità delle Venezie, allora competente anche per il Trentino, portarono alla luce altri ambienti dello stesso edificio. Si trattava della prima grande scoperta riferibile all’antica Tridentum, la città fondata dai Romani nella valle dell’Adige durante la seconda metà del I sec. a.C.