Il santuario di Venere Sosandra a Vieste Mondo mediterraneo

Archeologia Viva n. 220 – luglio/agosto 2023
pp. 6 – 20

di Giuliano De Felice, Danilo Leone, Mario Mazzoli, Angelo Valentino Romano, Maria Turchiano e Giuliano Volpe

La maggior parte dei turisti che affollano la “perla del Gargano” non immagina l’importante dimensione archeologica di questo splendido territorio costiero a partire dallo scenografico isolotto di Sant’Eufemia che fronteggia la città sacralizzato dal culto di Venere “salvatrice” e poi dalla devozione cristiana

Vieste è località turistica di successo. Da anni supera in estate due milioni di presenze. Tuttavia la maggior parte di chi vi trascorre le vacanze ignora che la “perla del Gargano” è anche una realtà archeologica di straordinario interesse. Fortunatamente da alcuni anni, grazie alla sensibilità degli attuali amministratori, si va ripensando l’offerta turistica, valorizzando il patrimonio culturale.

C’è ormai un sostanziale accordo nella comunità scientifica nell’identificare Vieste con l’antica Uria. Le scoperte effettuate nel corso del tempo, la sistemazione di materiali e documenti e, soprattutto, le indagini più recenti hanno accresciuto le conoscenze su questa importante realtà garganica, collocata in un tratto strategico della navigazione adriatica di ogni epoca.

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